7 Febbraio 2020
- Spazio Bibbia, Bereshit

Commento alla prima Lettura della V Domenica del Tempo Ordinario (ANNO A) a cura di M.Francesca e Letizia ap

Dal libro del profeta Isaia 58,7-10


Così dice il Signore:
«Non consiste forse [il digiuno che voglio]
nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio».



Chi più di un profeta può dirci cosa vuole il Signore?

In questo caso, Isaia, profeta del tempo di gioia di Israele, dopo l’esilio, ci dice che a Dio non è gradito il digiuno; forse perché non si può fare della relazione con Lui una penitenza continua ricordando il proprio dolore. Soprattutto se questo ci tiene in casa a guardare le nostre ferite (nella speranza che si rimarginino), senza essere attenti agli altri: siano essi i poveri o siano essi i nostri familiari. Dio è contento così, se ci diamo da fare per i nostri vicini, questo è più che pensare a lui.

Spostare lo sguardo da noi stessi ci porterà a camminare sicuri: “guidati” dalla nostra giustizia e con la gloria di Dio, nella retrovia, come due sentinelle sicure.

Così saremo luce del mondo (Mt 5,14). Condivideremo cioè la stessa capacità di Dio, luce vera che illumina ogni uomo (Gv 1,9), di scacciare le tenebre dalla vita nostra e degli altri.

Entreremo in un’intimità tale con il Signore, che quando “invocheremo” (Is 58,9), non ci è detto chi, sarà comunque Lui a risponderci. A prescindere. Come se fosse normale che a noi può rispondere proprio e solo lui.


Qol/call

Signore tu che sei “avvolto di luce come di un manto” aiutaci a sentirci avvolti da te per essere segni luminosi della tua presenza.

sr. M. Francesca
frasca.mfrancesca@apostoline.it