15 Maggio 2020
- Spazio Bibbia, Bereshit

Commento alla prima Lettura della VI del Tempo di Pasqua  (ANNO A) a cura di M.Francesca e Letizia ap

Dagli Atti degli Apostoli  (8,5-8.14-17)

In quei giorni, Filippo, sceso in una città della Samarìa,
predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi,
prestavano attenzione alle parole di Filippo,
sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva.
Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri,
emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. 
E vi fu grande gioia in quella città.
Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme,
seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio
e inviarono a loro Pietro e Giovanni.
Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo;
non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro,
ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù.
Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.


L’evangelizzazione di Samaria occupa nel Libro degli Atti degli Apostoli praticamente l’intero capitolo 8. Dopo l’uccisione di Stefano, approvata da un giovane chiamato Saulo, si scatena contro la Chiesa nascente una violenta persecuzione che disperde tutti, ad eccezione degli apostoli, nelle regioni vicine della Giudea e della Samaria. 

Se a volte, per avere salva la vita si deve fuggire da Gerusalemme, luogo della comunità riunita, è anche vero che non tutto il male viene per nuocere. Questa persecuzione diventa un’occasione unica per diffondere la notizia buona del Vangelo di Gesù. L’effetto chiaro dell’annuncio è la gioia che invade un’intera città. 

C’è da guardare a questi discepoli, al loro coraggio e voglia di mettersi in gioco. Lo fanno perché hanno l’intima esperienza di non essere soli: il dono dello Spirito della Pentecoste, promesso da Gesù e dato a tutti come potenza dall’alto in Atti 2, cancella il senso di orfanezza lasciato dalla morte di Gesù (Gv 14,18: “Non vi lascerò orfani: verrò da voi”), e li fa sentire parte di un Corpo unico, animato dall’amore di Dio. 

Gli Apostoli sono il segno di unità di questo Corpo che è la Chiesa, ed è bello che siano loro a completare l’opera iniziata da Filippo, attraverso il gesto dell’imposizione delle mani. Lo Spirito Santo è il dono di Dio, che non si compra perché è gratuito, ed è questa gratuità il sigillo di una gioia che dura.


Qôl/call

Leggiamo Atti 8 per intero, per gustare la dinamica dell’ «evangelizzazione con Spirito» (cf EG 259). L’evangelizzatore con Spirito si apre senza paura all’azione dello Spirito Santo, è come una vela spinta dal vento “che non sai da dove viene e dove va” (Gv 3,8) e, docile e aperto, fa di ogni situazione un’occasione di gioia.

sr. Letizia 
molesti.l@apostoline.it