31 Gennaio 2020
- Spazio Bibbia, Bereshit

Commento alla prima Lettura Festa della Presentazione del Signore (ANNO A) a cura di M.Francesca e Letizia ap

Dal libro del profeta Malachia 3,1-4

1Ecco, io manderò un mio messaggero
a preparare la via davanti a me e subito
entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate;
e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate,
eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
2Chi sopporterà il giorno della sua venuta?
Chi resisterà al suo apparire?
Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
3Siederà per fondere e purificare l’argento;
purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento,
perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
4Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme
sarà gradita al Signore come nei giorni antichi,
come negli anni lontani.


Malachia significa “mio messaggero”, come l’annuncio di questa domenica: “Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me…” (3,1). È l’ultimo profeta del canone (l’ordine in cui sono disposti i libri biblici). Il libro del profeta Malachia è composto da soli tre capitoli pieni di domande. Domande di Dio, del profeta e del popolo.
Domande aperte, talvolta senza risposta: “Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire?” (3,2). La venuta del Signore attesa e sospirata, è anche temuta. Perché il “giorno del Signore” come fuoco e lisciva (due strumenti di purificazione), toglierà di mezzo il male che ferisce e imbruttisce, per permettere al popolo di offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
La giustizia è l’amore di Dio che diventa di nuovo possibile. Questa domenica si celebra l’ingresso del Bambino Gesù nel tempio di Gerusalemme, tra le braccia di Maria e Giuseppe. Un ingresso umile, secondo lo stile di Gesù e di questi genitori giusti che vanno ad offrire al Signore il primogenito con l’offerta dei poveri.
E così, senza effetti speciali, si compie la giustizia di Dio e il suo giorno risplende come luce per illuminare anche la nostra vita.


Qol/call

L’annuncio di Malachia rende possibile un nuovo inizio, grazie al Signore che entra ad abitare nel suo tempio. Noi siamo il tempio di Dio (cf. 1Cor 3,6), lui ci sorprende con la sua presenza umile e povera, che libera dal male e rende giusti, capaci di amare davvero Dio, sé stessi e gli altri.