16 Aprile 2021
- Spazio Bibbia, Bereshit

Commento alla prima Lettura della III DOMENICA DI PASQUA (ANNO B) a cura di M.Francesca e Letizia ap

Dagli Atti degli Apostoli (At 3,13-15.17-19 )

In quei giorni, Pietro disse al popolo: «Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni.
Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati».


Ciò che stupisce delle parole che Pietro rivolge al popolo, dopo la Risurrezione di Gesù, è la comprensione che il primo degli apostoli risulta avere del suo Maestro. Come spiegare al popolo ebraico chi è questo Gesù, messo a morte e Risorto, se non chiamandolo «Santo e Giusto» (At 3,14), due tra i più bei nomi del Dio d’Israele! Gesù è Santo perché è “di Dio”, appartiene a lui, come disse l’angelo a Maria: «Colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio» (Lc 1,35). Da subito si comprese che il bambino sarebbe stato “messo da parte” per il Signore, che sarebbe stato quasi una sua proprietà. Gesù ha vissuto questa appartenenza fino alla fine: il nome del Padre è stato sulle sue labbra fino a un momento prima di morire (Lc 23,46), per lui era vissuto e grazie a lui ha compiuto per primo l’impensabile, ritornare dal regno dei morti in qualità di “autore della vita”.

Ora Pietro e gli altri si ritrovano con una forza nuova a credere e conoscere quella Santità e a desiderare di esserne parte. Chiunque può essere santo nel nome di Gesù nel momento in cui lascia al Padre questa possibilità di “metterlo da parte per sé”, amando le sue Parole, creando spazio per lui nel Mondo. Il verbo latino «Sancio», da cui viene l’aggettivo «santo», significa «creare spazi» mettendosi da parte, separandosi innanzitutto dal peccato, e poi da tutto ciò che non porta vita per sé e per l’altro. Che sia questa la grande missione che il Signore ci affida? Quella di essere santi come Gesù, lasciando che Dio “ci metta da parte per sé”, rendendoci in grado di fare del mondo un luogo dove ci sia spazio per tutti?


Qôl/call

«Cambiate vita»… l’appello di Pietro vale sempre per ciascuno di noi nel momento in cui può decidere di abbandonare degli aspetti di sé e della propria quotidianità che non gli permettono di camminare insieme a Dio, di respirare insieme a lui per gustare la sua libertà.
Affidiamo al Signore tutto ciò che oggi desideriamo «cambiare».

sr. M. Francesca 
frasca.mfrancesca@apostoline.it