Essere COSTRUTTORI

di Isabella, Angela e Alessia

 

Dopo venticinque anni di missione in Sierra Leone, è ancora difficile essere consapevoli di cosa voglia dire “Africa”. È la ricerca continua del suo significato che spinge da dieci anni noi Giovani Costruttori per l’Umanità, un gruppo di ragazzi tra i 18 e i 30 anni, a non fermarci. Nasciamo nella Diocesi di Albano (RM) che ci ha permesso di portare avanti progetti per far conoscere la realtà missionaria di Makeni sul territorio, consentendoci di partecipare alla costruzione di scuole, ospedali e grazie ad eventi di raccolta fondi, da AperiAfrica alla pesca di libri al buio, siamo riusciti a garantire alcune borse di studio universitarie. Ognuno di noi viene da una realtà diversa. Ognuno di noi ha una storia diversa e non tutti abbiamo avuto lo stesso percorso all’interno di questo gruppo. Molti ci chiedono: “Il corso per volontari è solo per chi parte in Africa?”, in realtà tutti noi “lavoriamo” per Makeni, ognuno fin dove si sente spinto ad agire: c’è chi parte, chi si dedica alla sensibilizzazione tramite le testimonianze nelle scuole, chi si occupa dell’informazione attraverso la gestione dei nostri canali social e chi organizza grandi e piccoli eventi. Non sempre partire è l’unico modo per essere e sentirsi volontari; rimanere entusiasti dell’esperienza di uno di noi con la luce negli occhi è dirgli: “Grazie di essere andato lì, di aver dato la mano a quel bambino che ho conosciuto un anno fa, di aver cantato e ballato con quella bambina che non ho mai incontrato, di avermi raccontato di come tutta la scuola saltasse di gioia per l’arrivo del nuovo pulmino, perché io non potevo, ma l’ho fatto tramite te”. La chiave forse si trova proprio qui: conoscere l’Africa con gli occhi degli altri è ciò che ci unisce.

Siamo tanti, siamo diversi, diverse sono le esperienze che abbiamo vissuto, ma tentiamo di non soffermarci solo su noi stessi approfondendo nuove tematiche, confrontandoci e cercando di essere sempre gruppo attraverso momenti di formazione interna. Ogni anno ci auguriamo che possano essere molti i ragazzi che scelgono di far parte di questo gruppo, non solo perché sono per noi arricchimento, ma anche perché condividono i nostri stessi ideali, aggiungendo la loro voce alla nostra. Ma quindi perché essere un Giovane Costruttore per l’Umanità? A volte nella nostra vita sentiamo il desiderio di voler apportare un cambiamento, di voler fare qualcosa in più, senza sapere né cosa né come e ci ritroviamo a non riuscire a colmare il vuoto che ne deriva. A volte veniamo provocati dalle sofferenze e dalle ingiustizie nel mondo, eppure tutto sommato ci sentiamo impotenti. A volte abbiamo voglia di metterci in gioco e cerchiamo gli strumenti giusti per farlo. I Giovani Costruttori per l’Umanità danno la possibilità di partecipare a qualcosa di grande e, confrontandosi con persone che hanno lo stesso desiderio di vedersi sotto una nuova luce, di (ri)scoprire un valore aggiunto alla quotidianità. Consentono di comprendere il valore della propria goccia nell’oceano, definendosi come volontari. Essere gruppo è lo strumento che ci insegna che si può “ESSERE UNO” con chiunque, dall’amico al senza tetto, al bambino di Makeni e questo ci aiuta a ritrovarci nell’altro. Muoversi insieme significa: “dove non arrivi tu arrivo io e dove non arrivo io arrivi tu”, e proprio grazie a questa consapevolezza impariamo a non chiamare più “limiti” le nostre paure, ma “punti di partenza”. La nostra più grande ambizione non è tanto essere Giovani Costruttori, piuttosto sentirsi “costruttori” nella comunità di una generosità disinteressata. È difficile riuscire a spiegare cosa sia “Africa” a parole, cosa ci lega a lei, cosa ci insegna e dove la portiamo; sicuramente ognuno di noi trova un significato diverso e “La” ritrova in contesti diversi, ma di una cosa siamo certi: per tutti noi “Africa” è casa.