Alla figlia Teresa, Jovanotti aveva già dedicato “Per te”, una canzone per festeggiare la sua nascita (“Lorenzo 1999 – Capo Horn”). E di lei parla anche la canzone “Libera” (dall’album “Lorenzo 2015”): ricca di temi come l’amore, l’amicizia, la vita, le emozioni…

LIBERA (di Jovanotti, album: “Lorenzo 2015”)schermata-2016-11-30-alle-16-52-06

Senti l’odore della strada dopo che ha piovuto
non vergognarti mai di un dono ricevuto
ti guardo uscire un po’ mi sembra che vai sulla luna
e la distanza aumenta e non sei più la mia bambina
i rami tuoi si allungano cercare aria
questo è il tuo viaggio la tua vita la tua storia
che non è scritta nelle stelle e nel passato
puoi disegnarla col dito sul vetro appannato
scolpirla nella montagna, legarla ad un aquilone
hai già imparato a non difenderti dalle emozioni
come tua madre sei bella quando sorridi
quell’aria che puoi fare tutto quando lo decidi
le mani in tasca per il freddo che ti ghiaccia
il naso lo sguardo basso per far finta di non farci caso
al cuore in gola agli ostacoli scuri
le guance rosse come frutti maturi
vorrei portarti in fondo alla notte mostrarti il sole che sorge
stringerti forte a me e poi lasciarti andare
vorrei che tu fossi felice come quando uno dice
questo posto mi piace
e anche se non c’è pace ci posso camminare
libera, libera, libera ci voglio camminare
libera, libera, libera
Senti l’odore della vita che non dà tregua
è amaro e dolce e più ci provi a capirlo
più non si spiega cos’è quel filo che ci lega
che lega tutto a te che lega te e me
più di un dovere più un sentimento
è la materia stessa di cui è fatto il mondo
di cui è fatto il tempo che fa girare i pianeti
fa partorire i delfini
brilla negli orecchini…
vorrei portarti in fondo alla notte…


Un messaggio per te

In questa canzone emerge chiaramente lo sguardo amorevole di un padre verso sua figlia. Una figlia che sta crescendo (“non sei più la mia bambina”), che si avvia verso l’età adulta e alla quale viene ricordato che la vita è un grande dono che va vissuto fino in fondo (“non vergognarti mai di un dono ricevuto”). Il compito educativo dei genitori è quello di aiutare i figli a camminare verso la libertà (“camminare libera”), che è sempre capacità di rischiare, di mettersi in gioco facendo scelte consapevoli e responsabili (“questo è il tuo viaggio, la tua vita e la tua storia… puoi disegnarla col dito… legarla ad un aquilone”). Ci si avvia verso la piena maturità quando si impara ad uscire dal nido e a camminare con i propri piedi. E i genitori, man mano che i figli crescono, devono imparare gradualmente a ritrarsi per farli crescere nell’assunzione di responsabilità (“vorrei stringerti a me e poi lasciarti andare”). Fondamentalmente, in campo educativo, sono tre gli atteggiamenti da evitare e che impediscono ai figli di crescere verso la maturità: l’autoritarismo/rigidismo, l’iperprotettività e il lassismo. Per i genitori si tratta di trovare quel giusto equilibrio che sappia da un lato garantire la comunicazione dei valori e dall’altro il rispetto dei ritmi di crescita dei propri figli. “Quel filo che ci lega… che lega te e me” esprime non solo un legame di sangue ma anche spirituale, che spinge i genitori a non rinunciare mai alla loro missione educativa. Guidare i figli verso una vita felice, pienamente realizzata è compito primario di ogni padre e madre (“vorrei che tu fossi felice”), con la consapevolezza che questa felicità è sempre una conquista poiché “l’odore della vita non dà tregua, è amaro e dolce” insieme.

Per riflettere a partire dalla canzone

  • La tua vita è un dono che Dio ti ha fatto attraverso l’amore dei tuoi genitori: come la vivi?
  • Che rapporto hai con i tuoi genitori? Come giudichi il loro metodo educativo?
  • Per te cosa significa “essere liberi”?

(a cura di Pino Fanelli, cantautore)