Ultimo & Fiorella Mannoia

“Chissà da dove arriva una canzone”

Nella sua lunga carriera artistica Fiorella Mannoia ha saputo selezionare accuratamente il proprio repertorio interpretando brani di grandi autori della canzone italiana. Ora si misura con “Chissà da dove arriva una canzone”, del cantautore romano Ultimo. Due generazioni a confronto, visto che tra i due artisti intercorrono 42 anni di differenza. Ma, come dice la Mannoia: “Le canzoni sono capaci di abbattere ogni barriera, anche quella generazionale”. Il singolo che Ultimo ha regalato a Fiorella fa parte del nuovo album della cantante. Il testo della canzone riesce ad arrivare a tutti attraverso le emozioni che esprime e le domande che quotidianamente ci poniamo sulla nostra vita e sul senso dell’arte. Lo stile musicale è quello del pop melodico che cattura l’attenzione dell’ascoltatore grazie anche alla portata universale del messaggio che veicola.

Dentro la canzone: L’arte di farsi domande

“Chissà da dove arriva una canzone” è un brano che lascia il segno in chi lo ascolta. In esso Ultimo si rivela un autore che sa ascoltare la propria interiorità e andare oltre l’apparenza. Egli pone interrogativi che vogliono arrivare a quella sorgente da cui sono generate le nostre parole, i nostri pensieri, le realtà create, la vita stessa. In lui è vivo il desiderio di vincere il senso di vuoto e la mancanza di entusiasmo con cui spesso affrontiamo il nostro vivere quotidiano (“perché la vita stessa è una commedia al buio / dove per ridere serve un trucco”), per guardare invece le cose nella loro verità chiedendosi “Chissà se la vita scorre / o siamo noi a darle un senso”.
La canzone è anche una riflessione sull’origine e sul senso dell’arte. Oggi molte opere artistiche, tra cui anche le canzoni, finiscono per essere dei “prodotti usa e getta”, espressione di una cultura consumistica piuttosto che di una ricerca profonda di quei valori che fondano e orientano la nostra esistenza. E nel testo c’è la volontà di uscire da questa logica per avviare un cambiamento a partire da se stessi: “Questa sera non voglio mentire / solo guardarmi dentro per cambiare”.
In un’epoca così confusa come la nostra e in un momento storico così particolare come quello della pandemia a cui allude il testo, commuove molto il passaggio che dice: “Chissà se questi giorni chiusi / avranno un prato per volare fuori”. Siamo nella pura poesia, alla quale viene affidato il compito di sognare, di mantenere viva la speranza di una via d’uscita per tutti. Ma il testo si spinge ancora più in là quando arriva ad affidare a una forza superiore, a un aiuto che provenga dall’alto – simboleggiato dalle stelle -, la domanda sul nostro futuro attualmente caratterizzato dall’incertezza: “Ho chiesto a queste stelle un dono / farsi più avanti e superare il cielo”. Le domande presenti nella canzone di Ultimo si muovono sullo sfondo dualistico di irrequietezza e pace, ma trovano la loro sintesi nella speranza che arriverà un futuro migliore: “E arriverà domani / aria se vento cercavi / come il mare per un marinaio / che lo aspetta calmo al suo risveglio”.

SE VUOI 6/2020, a cura di Pino Fanelli, cantautore – giuseppe.fanelli@stpauls.it


Per riflettere con le parole della canzone

«Chissà se poi la vita scorre
o siamo noi a darle un senso a volte…»

Quale direzione sta prendendo la mia vita? Quale obiettivo sto cercando di raggiungere?