Niccolò Fabi

“Io sono l’altro

“Io sono l’altro” è il singolo di lancio del nuovo album di Fabi
e parla di empatia, uno dei più nobili sentimenti umani. L’autore mutua il titolo della canzone da un’espressione che nella cultura Maya è non solo un saluto, ma anche una visione della vita: “In Lak’ech”, che si può tradurre come “io sono un altro te”. Niccolò Fabi è convinto che “l’altro è imprescindibile nella nostra vita e perciò l’empatia diventa non solo un dovere etico, ma l’unico modo di sopravvivere, l’unica materia che non dovremmo mai dimenticarci di insegnare nelle scuole. Conoscere e praticare i punti di vista degli altri è una grammatica esistenziale”. 

Dentro la canzone: l’empatia

“Io sono l’altro” affronta il tema dell’alterità che è molto presente e attuale nella nostra società contemporanea. Chi è l’altro? Come dobbiamo relazionarci con lui? L’altro spesso è “il diverso”, quello che vediamo al di fuori di noi stessi e che perciò ci sembra “strano”. Il testo è molto attuale perché viviamo in un clima di odio e barricate, di urla, rotture, ego smisurati che dividono il mondo. Tra noi spesso c’è la tendenza a predominare, a imporsi sugli altri, a cercare nemici, ad attaccare il più debole per il solo fatto che è più fragile e diverso (si pensi, per esempio, ai casi di bullismo).  A tutto questo l’autore offre la sua soluzione parlando di empatia ed analizza con precisione terapeutica e geografica tutti i lati del mondo e della nostra anima.  “Io sono l’altro” è un tentativo profondo di evidenziare una lettura necessaria ma non retorica del mondo, di mettere un paio di occhiali agli sguardi troppo miopi. È la proposta concreta di una cura che bisogna attuare oggi.

Una recente ricerca realizzata presso l’università del Michigan ci dice che gli universitari di oggi sono un 40% meno empatici degli studenti degli anni ‘80 e ‘90. Nella società contemporanea la vita ha così tanti stimoli e distrazioni per i giovani e i meno giovani da aver portato molti a non essere pienamente consapevoli del momento presente e persino della persona che hanno davanti. La gente è più attenta ai suoi dispositivi elettronici (smartphone…) che ai sentimenti altrui.


PER RIFLETTERE

«IL REGALO PIÙ PREZIOSO CHE POSSIAMO FARE A QUALCUNO  È LA NOSTRA PRESENZA. QUANDO LA NOSTRA  ATTENZIONE PIENA ABBRACCIA COLORO CHE AMIAMO,  QUESTI FIORISCONO COME BOCCIOLI». (THICH NHAT HANH) 

CHI È LALTRO PER TE

 

di Pino Fanelli, cantautore (giuseppe.fanelli@stpauls.it), rivista SE VUOI 6/2019