Sandra Sabattini

Studentessa di medicina, l’impegno con i disabili gravi, fidanzata con Guido e… Beata

di Geppi Santamato, amica di Sandra


Adesso sento una gran gioia, una gran voglia di camminare su questa strada, ma quando l’impeto iniziale se ne andrà, sarà una gara dura. È per questo che è necessaria la preghiera, perché solo se la mia fede sarà veramente vera riuscirò a portare a termine quello che Tu vuoi da me, quello a cui Tu mi hai chiamato». [15/10/1978]

Emozioni e pensieri affidati alle pagine di un’agenda: è da quando ha 10 anni che Sandra ha preso l’abitudine di custodire le sue riflessioni, che via via approfondisce raggiungendo spesso i toni di un vero e proprio dialogo con Dio, nella vera preghiera di relazione. «Non sono io che cerco Dio, ma è Dio che cerca me. Non c’è bisogno che io cerchi chissà quali argomentazioni per avvicinarmi a Dio: le parole prima o poi finiscono e ti accorgi allora che non rimane che la contemplazione, l’adorazione, l’aspettare che Lui ti faccia capire ciò che vuole da te». [8/10/1978]
Sandra Sabattini (1961-1984) è nata a Riccione ed è cresciuta in una famiglia in cui si parlava spesso di Dio. Lo zio di Sandra (fratello della mamma) era prete a Rimini e, per stare vicino a lui, tutta la famiglia ha vissuto parecchi anni nella canonica della parrocchia. Sin da piccola lei riconosceva la presenza amorevole del Creatore in tutte le meraviglie del Creato e sentiva forte il profondo bisogno di ringraziare il Signore per tutto quello che ci ha donato. «Signore, Ti ringrazio perché mi vuoi bene, perché sei con me. È una gioia paragonabile a nessun’altra quella che sento in me. È la gioia di chi sa che non sarà mai solo». [30/6/1979]
Il fatto che Gesù è presente nei fratelli, soprattutto nei più poveri e quelli che gli altri evitavano, la faceva avvicinare a tutti sempre col sorriso, pronta ad ascoltare e aiutare quando c’era bisogno. «Tu mi hai chiamato, perché anche coi limiti di tempo che ho, è nella condivisione con chi è tagliato fuori che vuoi che T’incontri». [22/1/1983]
A dodici anni ha seguito l’invito di don Oreste Benzi per fare un incontro simpatico con Gesù con una vacanza in montagna assieme a persone con problemi di disabilità. Tutto si faceva assieme: le passeggiate spingendo le carrozzine di chi non poteva camminare, i pasti in compagnia aiutando chi non poteva mangiare da solo, i giochi e i divertimenti. Alla fine della vacanza ha detto stanca, ma entusiasta alla sua mamma: «…quella è gente che io non abbandonerò mai…» e anche se era ancora una bambina, ha mantenuto la sua promessa!
Era davvero una tipa simpatica! Si divertiva a fare tante piccole sorprese ai suoi amici: scherzetti, bigliettini e piccoli regali (spesso fatti proprio da lei) per ogni ricorrenza che non dimenticava. Per un periodo – nel tempo libero dagli impegni scolastici – ha frequentato la mensa dei poveri dove aiutava ad apparecchiare le lunghe tavolate e a distribuire i pasti caldi a tante persone che giravano per Rimini senza una casa o con gravi difficoltà economiche. Per tutti c’era il suo saluto con il solito sorriso luminoso. «Amo andare in giro e sorridere alla gente e vedere che la gente ti sorride anche se non l’hai mai vista». [1/4/80]
Era fidanzata con Guido, con una profonda unità spirituale nutrita dalla preghiera. Si dedicavano agli altri andando nelle Case Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII e condividendo il sogno di andare in Missione: ha studiato Medicina per raggiungere i posti più sperduti, dove c’è bisogno di medici. «Fidanzamento: Qualcosa di integrante con la vocazione: ciò che vivo di disponibilità e d’amore nei confronti degli altri è ciò che vivo anche per Guido; sono due cose compenetrate, allo stesso livello, anche se con qualche diversità».
Quando Sandra ha avuto l’incidente, siamo rimasti tutti senza parole: non ci sembrava possibile che una vita così vivace e gioiosa, tutta dedicata al Signore e ai poveri, potesse finire così presto… Poi don Oreste ha raccolto le pagine del suo diario e gli appunti spirituali scritti un po’ ovunque su piccoli fogli o a margine di libri e quaderni, e abbiamo letto queste parole scritte pochi giorni prima e abbiamo capito che lei era pronta:
«Non è mia questa vita che sta crescendo,
ritmata da un regolare respiro che non è mio,
allietata da una serena giornata che non è mia.
Non c’è nulla a questo mondo che sia tuo.
Sandra, renditene conto!
È tutto un dono su cui il «Donatore»
può intervenire quando e come vuole.
Abbi cura del regalo che Dio ti ha fatto,
rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora». [27/4/1984]

Sandra era speciale e faceva sentire speciale ognuno di noi: con lei usciva sempre la nostra parte migliore! Dalle pagine del diario continua a parlare a tutti noi, riuscendo a toccare il cuore anche a chi non l’ha conosciuta di persona. Tanti sono i giovani che hanno trovato in lei un’amica spirituale capace di illuminare il cammino e il 2 ottobre 2019 Papa Francesco ha riconosciuto un miracolo di guarigione attribuito alla sua intercessione, grazie al quale Sandra viene proclamata Beata. Che dire: dopo aver conosciuto la storia di Sandra, non vi viene voglia di essere suoi AMICI?   (rivista SE VUOI 5/2021)

 


Per approfondire la storia di Sandra, ecco alcuni materiali utili:
– il QR-code che rimanda al sito dedicato a lei www.sandrasabattini.org
– il bellissimo libro di mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, Scelgo te e basta. Sandra Sabattini, vivere a braccia spalancate, il Ponte, 2019″