GASPARE, MELCHIORRE E BALDASSARRE

...e il mistero del Quarto Re Mago

Siamo in cammino verso il Natale… e lo facciamo con un libro di quale “era” fa, così come di qualche era fa fu quella strabiliante nascita annunciata dalla stella cometa. Il libro di Michel Tournier esce nella prima edizione nel 1980, tradotto in Italia solo nel 1995. Ne esiste anche una versione adattata per ragazzi, che si discosta dall’originale solo per alcuni punti.

Nel romanzo, il cui protagonista non viene citato nel titolo, seguiamo i tre Re Magi nei loro viaggi per giungere a Betlemme con i celebri doni. Ciascuno di loro, in questa narrazione ispirata ad alcuni passi del Vangelo di Matteo, sta però compiendo un viaggio intimo alla ricerca di risposte a personalissime domande.


Gaspare parte da Meroa, alla ricerca di risposte sull’amore. Lui, che si presenta con le fulminanti parole “Sono nero, ma sono re”, ama disperatamente una schiava bianca e i colori delle loro pelli diventano un simbolo potente della natura inevitabilmente altra dell’oggetto d’amore.

Baldassarre, vecchio re di Nippur, esteta e infaticabile collezionista d’arte, viaggia per trovare una via di riconciliazione tra la propria passione per l’arte e la furia iconoclasta di una religione miope che infiamma gli animi e fomenta la rivolta nel suo regno.

Melchiorre, principe povero e spodestato di Palmira, è in cerca di riscatto e di un modo per riguadagnare il proprio regno, il proprio potere e la propria appartenenza.

Poi c’è Taor, il quarto re Mago, il vero protagonista, il goloso principe di Mangalore, che viaggia alla ricerca del dolce perfetto e del Divino Pasticcere. Destinato ad arrivare sempre in ritardo, perdendosi la natività, finirà imprigionato nel sale e passerà attraverso un processo di spoliazione che è il più crudele e intenso dei percorsi di formazione. Arriverà, cambiato profondamente, soltanto dopo la crocifissione, ricordandoci che gli ultimi saranno i primi.


In mezzo ci sono: un Erode strabiliante, dispotico, paranoico, violentissimo e tragicamente umano; un Medio Oriente poetico, onirico e realistico al tempo stesso…” (cf recensione).

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