Questioni aperte e tematiche formative che alimentino il saper vivere con gli altri dentro questa storia. Comunicazione, pastorale generativa…
Se è vero che tutto il Sito è come un grande Laboratorio, qui ancora di più… creiamo ciò che non si è creato, immaginiamo l’impossibile e ci dilettiamo nel futuro!
Open data vocazionale è qualcosa che c’è e non c’è, forse nascosto o forse semplicemente non visto, insomma qualcosa che vale la pena vedere, capire, afferrare.
Vuoi far parte di questa nuova avventura?

 

Pastorale generativa vs Pastorale conservativa

Non solo una contrapposizione ma un’azione differente, forse più vitale per tutti, vogliamo approfondire con una delle persone che ha approfondito questo nuovo stile di pastorale, Chiara GIACCARDI, alcuni articoli ma non solo…

 

Abitare il presente – Chiara Giaccardi

“Ha fatto clamore l’esortazione rivolta da papa Francesco a ottocento suore riunite in udienza l’8 maggio 2013: «Siate madri e non zitelle».

[…] Il rischio che papa Francesco sottolinea senza «mettere i guanti» è quello che vale per le suore come per ogni essere umano: passare da un orizzonte di attesa, in cui tutte le possibilità sono ancora aperte proprio perché ancora non se ne è realizzata nessuna di veramente significativa, a uno di rimpianto per quello che non si è riusciti ad essere.

Essere madri e non zitelle significa compiere quel salto che, mentre inevitabilmente preclude la possibilità di realizzare «qualsiasi» cosa, legandoci a una scelta specifica che ne esclude altre, nello stesso tempo consente alla libertà di non rimanere in una virtualità paradossale, il puro gioco delle possibilità, che si dissolve non appena si cerca di realizzare qualcosa, ed è quindi condannata a non esistere mai.È questa precisamente la condizione del generare. Che ci chiede di legarci a qualcuno, di scegliere un posto nel mondo (e quindi di rinunciare ad altri), di chiudere in un certo senso l’orizzonte delle possibilità per poterlo, paradossalmente, aprire alla vita.

[…] L’ascolto è condizione necessaria, ma non ancora sufficiente per generare. Occorre farsi grembo, accettare di essere trasformate, senza paura di «perdere» o di  «tradire». Non è restando uguali a se stessi che si è fedeli, ma accogliendo e lasciandosi attraversare dalla vita.

[…] Il rischio della sterilità, che non è certamente solo biologico, ma anche esistenziale, colpisce tutti, uomini e donne, laici e consacrati, soprattutto oggi.

Quello che papa Francesco ha richiamato con forza alle suore è che da questo rischio nessuno è immune, e che solo da «generativi», capaci di legarsi a qualcosa per far essere qualcosa d’altro, dotato di valore, si può  scongiurarlo.

(Abitare il presente, Giaccardi Chiara, EMP – pp. 52-55)


A chi sei legato oggi oppure a cosa ti senti legato?

Qual è il significato oggi per te di essere «madre» e di essere «zitella»?

Come favorire l’ascolto personale, comunitario e della nostra società come condizione di possibilità per generare?


Generativi di tutto il mondo unitevi! Manifesto per la società dei liberi

Mauro Magatti e Chiara Giaccardi

I quattro verbi del generare

PRIMO verbo: DESIDERARE

Primo fallimento: il desiderio che si avvita su se stesso
Secondo fallimento: il desiderio reso godimento
Terzo fallimento: il desiderio come pulsione di morte
Desiderare non è un atto della volontà
La legge non è nemica del desiderio
Il legame non è nemico della libertà
Desiderio di sé
Desiderio dell’altro
Desiderio, attesa, speranza
Il desiderio del generare: (de)porre la propria anima su Altro

 

SECONDO verbo: PARTORIRE mettere al mondo

Essere inizio, non origine
Concepire. Cioè fare spazio all’altro
Far essere. Essere fatto
Abitare l’alterità che ci abita
Dare la vita: il lavoro dell’affezione
Partorirai nel dolore
Metterà la mondo non è un atto privato

 

TERZO verbo: PRENDERSI CURA

La cura riscalda e trasforma lo sguardo
La cura è un paradigma di relazione con l’altro
La cura è fonte di energia e novità
Coltivare, o il posto della competenza, della misura, dell’investimento
….E custodire: il posto della pazienza
Far durare richiede memoria
Le salutari asimmetrie del prendersi cura

 

QUARTO verbo: LASCIAR ANDARE

Departorire
Passare il testimone
L’Io deponente: apertura all’evento e unicità della vita
Dare quello che non si ha, trovare quello che non si cerca

Mauro Magatti e Chiara Giaccardi

(Generativi di tutto il mondo unitevi! Manifesto per la società dei liberi.
 Mauro Magatti e Chiara Giaccardi, Serie Bianca Ferltrinelli )


Proposta di attività-laboratorio: forse non è il modo più profondo per conoscere e approfondire i quattro verbi dei generativi, ma a partire da questo indice vorrei proporti di fare il “tuo” indice e scoprire i tuoi verbi generativi, fai una tua lista a partire dalle provocazioni e dal senso di ciò che leggi.


Per una Pastorale Generativa. Il cammino di rinnovamento della Iniziazione cristiana.

“Comincerei, allora, con qualche breve annotazione proprio sul processo generativo.
La prima cosa da dire è che, al di là delle attuali biotecnologie e pure delle varie questioni legislative italiane, europee, etc., è che non si genera da soli. Una pastorale non sarà mai generativa se condotta isolatamente.

[…] Domando, allora: cosa c’è di nuovo nel «cantiere» perché forse dobbiamo accettare che la nostra «pastorale» non sia una realtà completa e ordinata. Il cantiere è un’area di terreno nella quale si svolgono tutte le operazioni che sono necessarie per la costruzione di un’opera. All’interno sono contenuti gli impianti, macchinari, depositi, costruzioni provvisorie e quanto altro occorra per il compimento dell’opera. L’estraneo che vi entra non capisce nulla: l’architetto e le maestranze, invece, conoscono il progetto e sanno già dove vi sarà un ambiente e dove un altro e continuano a lavorare.

Un po’ così è la nostra pastorale e noi dobbiamo sapervi lavorare.
Non possiamo dire: non è più come prima: è un cantiere!
Non possiamo dire: si è fatto sempre così è un cantiere!
Ecco, di nuovo nella nostra pastorale c’è una religiosità nuova, o «al plurale», come diceva il prof. Corradi. La nostra pastorale diventa, così, lo spazio dove ritorna la questione fondamentale del «senso»”.

Marcello Semeraro, Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Albano
(Fonte Per una Pastorale Generativa. Il cammino di rinnovamento della Iniziazione cristiana pp. 190-192)


Cosa c’è di nuovo nel «cantiere» della tua vita/storia, della tua parrocchia/oratorio, della tuo lavoro/inserimento nella società?