IL CERCHIO

romanzo

«Gli strumenti che create voi in realtà producono bisogni di socialità innaturalmente estremi. Nessuno ha davvero bisogno del numero di contatti che fornite voi. Non porta a nessun miglioramento. Non è nutriente, è come le merendine. Sai come le studiano? Determinano con scientifica precisione di quanto sale e quanti grassi hanno bisogno per farti continuare a mangiare. Tu non hai fame, non senti il bisogno di mangiare, quello che hai davanti non ti stuzzica, ma continui a mangiare queste calorie vuote. Ecco quello che spacciate voi, la stessa cosa. Un numero incalcolabile di calorie vuote, il loro equivalente digitale e sociale. E le calibrate in modo tale da rendere altrettanto dipendenti i loro consumatori».
Dave Eggers, Il cerchio.


The Circle, Il Cerchio in italiano, è un romanzo che prende il titolo dal nome (fittizio) della gigantesca internet company all’interno della quale tante giovani menti sognano di poter entrare. Tra i fortunati assunti in azienda, avviene la vicenda di Mae, appena laureata in psicologia e che mai avrebbe pensato di poter lavorare nella azienda più influente al mondo in gestione di informazioni web, un asteroide lanciato nel futuro e pronto a imbarcare migliaia di giovani menti. Pur di non mettere a rischio il lavoro, che rappresenta in questo caso un vero status sociale, Mae non esita ad acconsentire alla richiesta di rinunciare alla propria privacy permettendo la condivisione sul web di qualsiasi esperienza personale. Niente di più comune al giorno d’oggi, niente di strano per l’uomo contemporaneo; è una possibilità, anzi, una tra le modalità di comunicazione, una tra le tante, una come tante. Forse.

La storia si snoda attraverso l’entusiastica accoglienza e la messa in questione dell’uso dei social network con le sue possibili conseguenze, compresa la possibilità che questo uso, spesso inconsapevole e superficiale, renda gli esseri umani più esposti e fragili, e, quindi, anche più manipolabili. Un romanzo che aiuta ad affacciarsi sulle questioni della memoria, della privacy, della democrazia e dei limiti (valicabili o meno) posti alla conoscenza umana.

Tale riferimento sembra un buon punto di partenza per porre la domanda del rapporto che l’uomo, oggi, ha con la tecnologia e con il World Wide Web. Lì dove i mezzi della comunicazione, il web, la tecnologia in genere sono legittimamente definiti un aiuto per l’uomo contemporaneo, ci si domanda se parte della crisi che egli si trova ad affrontare riguardi anche la poca consapevolezza con cui tali mezzi, che abitano il quotidiano della maggior parte della popolazione, vengono utilizzati.


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