LA VOCAZIONE DI PERDERSI

Piccolo saggio su come le vie trovano i viandanti

“Ad un certo punto ho cominciato a scoprire che i momenti in cui non si conosce la via, nei quali c’è la nebbia e non si conosce il passaggio, erano per me i più interessanti… “

Franco Michieli, geografo ed esploratore, inizia così la sua intervista, (per vedere il video, clicca qui) presentando questo libretto, questo piccolo saggio su come le vie trovano i viandanti.

La sua filosofia – leggiamo nel suo blog – consiste nel togliere dal proprio bagaglio tecnologie e servizi superflui, permettendo così alla relazione uomo-natura di rivelare le sue potenzialità dimenticate.

Proprio nel campo dell’orientamento ha ottenuto i risultati più straordinari e pressoché unici nella nostra epoca, imparando a “tenere la rotta” attraverso territori selvaggi e a lui sconosciuti senza far uso di mappe, bussola, orologio o altri strumenti. Su questo argomento è stato invitato a tenere lezioni e corsi e ad accompagnare escursioni di formazione per vari Enti, associazioni e professionisti.

Poco interessato ai risvolti sportivi delle sue avventure, tiene invece a sottolineare il valore dell’esperienza umana e gli aspetti culturali e ambientali del contesto.

Un piccolo compagno di strada, consigliato a chiunque voglia rimettersi in cammino nel nuovo anno lavorativo/scolastico/pastorale che sta per iniziare… Senza paura di perdersi, esperienza che comunque, a dire dell’Autore, va provata almeno una volta nella vita!

“La relazione, per noi, è prima di tutto fra persone; e spetterebbe a ciascuno mostrare con la vita un lato buono dell’esistenza a chi è vicino. Tuttavia, rapportarsi solo all’umanità, alle sue cose e alle sue idee è accecante. Ci toglie il senso del contesto reale in cui esistiamo e la tensione a rispettare come sacro tutto ciò che è altro, illudendoci di bastare a noi stessi. Mantenere la libertà di perdersi, poter uscire dalla rete che ci ha catturati tutti, attendere nel silenzio sottile della natura che qualcosa si riveli – e provare il momento in cui la nostra strada dipende da quel rivelarsi – è l’esperienza originale della spiritualità e del sentimento del sacro, quella che l’uomo arcaico ha individuato spontaneamente, che eremiti di ogni tempo hanno incontrato nei luoghi deserti, e che sempre si può mettere alla prova su se stessi immergendosi fra terra e cielo.”

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