Antonietta Guadalupi

LAICA CONSACRATA

Alleluia, è perfetta letizia!

Solo uno sciocco potrebbe esprimersi in questi termini quando i problemi suoi o altrui appaiono più pesanti della capacità di accoglierli e superarli?! La serva di Dio Antonietta Guadalupi nasce a Brindisi il 22 novembre 1947. Rimasta orfana di entrambi i genitori a 19 anni si trova a dover affrontare la vita senza sostegni. Nonostante le difficoltà è una giovane solare, semplice nel vestire, essenziale nel linguaggio, contagiosa nella gioia; si fa notare per la serenità interiore e le opere di carità. La sua casa si trasforma in luogo di accoglienza, ascolto, dibattito e preghiera per tanti giovani. Con loro condivide la ricerca di senso per la vita e per i problemi della società.

A 20 anni sente prorompente la chiamata del Maestro Divino a seguirlo più da vicino, lei che si preparava ad essere una brava sposa e madre, risponde con il suo sì ed entra a far parte dell’Istituto di vita consacrata secolare Maria Santissima Annunziata, uno dei dieci rami della Famiglia Paolina fondata dal Beato Giacomo Alberione. Spinta dalle necessità economiche nel 1974 rinuncia al suo sogno di diventare medico e parte, come tanti giovani del sud, per Milano dove intraprende gli studi infermieristici. Si distingue per la sua generosità tanto che le propongono di ricoprire l’incarico di una nuova figura professionale: diventa così la prima Assistente Sanitaria dell’Istituto Tumori di Milano. Spende la sua giovane vita per il bene dei pazienti passando dall’ascolto all’accoglienza, dall’accompagnamento spirituale alla soluzione delle più svariate necessità, mettendosi in gioco in prima persona e guadagnando l’appellativo di “Angelo dell’Istituto Tumori”. Ci consegna tracce tangibili delle sue intuizioni: il giardino pensile al nono piano dell’Istituto Tumori per offrire sollievo ai pazienti lungodegenti; la Casa in via Saldini che accoglie malati e loro familiari in difficoltà, costretti a soggiornare lontano da casa. Si prodiga per il riconoscimento della pari dignità nella cura di extracomunitari e Rom e non di meno per i diritti degli operatori sanitari dell’Istituto.

Il suo peregrinare a volte irto e faticoso raggiunge la vetta il 30 luglio 2001: muore, offrendo la vita, a causa di un cancro invasivo. Canterà sino all’ultimo giorno il suo “Alleluia!”. Sulla prima pagina dell’agenda di lavoro di quell’anno è scritto: “Fa’, o Signore che io possa testimoniare la Tua Misericordia con la mia vita in questo anno 2001”.

Dai suoi scritti

Agenda 1984

O Signore, hai distrutto i miei progetti. Grazie! Finalmente capisco che l’origine dei miei fallimenti sei Tu. So dare un volto alle tribolazioni che mi hanno oppresso finora. Anch’io devo sostenere un CAMBIAMENTO RADICALE. È molto importante che tutto concorra al bene, anche i fallimenti. Ciò che può sembrare un fallimento spesso è il dono di qualcosa di grande se viene offerto a Dio.

Agenda 1988

Grazie a Dio per il dono della vocazione…, la Divina Misericordia fa risuonare in me le sue meraviglie ed io cerco di portare questo annuncio. Il Signore è vicino, ci vuol bene, se restiamo attaccati a Lui non ci potrà colpire alcun male, perché anche il cancro che spaventa tutti, vissuto in piena accettazione ci fa scoprire le meraviglie di Dio e può essere un cammino di liberazione.

Agenda 1996

E Gesù venne… Sono trascorsi 25 anni dal giorno della mia entrata nella Famiglia Paolina, posso dire che il mio Sposo non mi ha mai lasciata sola, anzi, Gesù ogni istante della mia giornata è presente ai miei occhi o al mio cuore e mi aiuta a far fronte ai miei impegni.

Quando mi lascio dolcemente condurre annullando il mio “io” lo vedo sorridere dentro di me, così sento una gioia inesprimibile che mi porta a ringraziarlo e a benedirlo.
Mi ama come solo un Dio sa amare, ed io mi perdo in Lui. Sono tua Signore, Tu annulli la mia miseria, ami la tua creatura, perdoni continuamente i miei errori e, nel mio pentimento, tutto ti getti alle spalle e mi stringi a Te.
Ti amo Signore Gesù, perché non tieni conto della mia limitatezza, ma attraverso questa dimostri che il bene che ne deriva viene da Te, anche se le persone che ne godono ringraziano me.

Dal Testamento spirituale 30/04/1992

…Grazie Signore per la famiglia della carne in cui mi hai fatta nascere e crescere. Il grazie più grande è la chiamata alla vita di consacrazione…
Grazie per i doni con cui mi hai avvolta durante tutta la vita. Grazie per l’amore dei fratelli che mi hai voluto donare e che mi hanno sempre sostenuta soprattutto nelle difficoltà.
Grazie per il lavoro che mi hai permesso di fare presso l’Istituto Tumori di Milano. Considero ciò una grande grazia, essere stata giorno dopo giorno alla scuola di tanti fratelli sofferenti che mi hanno aiutata a capire il dramma del dolore e della morte. …
Fa’, o Signore, che io possa essere uno strumento di misericordia per i fratelli in difficoltà…
O Signore, fa’ che la mia vita possa essere sempre un canto di lode alla tua gloria.

(Patrizia Colaluce, rivista SE VUOI 6/2022)