Una vita piena di GUSTO!

Tommaso Biagini, chef, 24 anni

“Ho studiato all’Istituto Alberghiero di Barga e nella vita faccio il mestiere più bello del mondo: il cuoco, da 3 anni. Dallo scorso anno ho intrapreso anche la carriera di personal chef nell’ambito della ristorazione privata nelle ville per un turismo d’elite e per eventi privati. Ma non dimenticherò mai l’esperienza da cuoco che ho fatto per due anni all’interno di una casa famiglia del mio comune dove ci sono mamme con minori e minori non accompagnati. È stata sicuramente una occasione di grande crescita personale e umana”.

Cerchiamo di capire chi si nasconde dentro il cappello bianco e il menù ricco di portate originali: “Se io fossi una pietanza sarei sicuramente un primo piatto, la pasta senza dubbio. Perché non posso fare a meno di lei, è il mio piatto preferito sia da mangiare ma soprattutto da cucinare. Un primo piatto lo vedo come una cosa sempre colorata, allegra, una cosa che mette felicità”.

Sì, non solo cucinare cose gustose, ma vivere con gusto… proprio grazie al lavoro. Sembra che Tommaso voglia dirci proprio questo: “Per me il mio lavoro rappresenta la mia vita, è tutto. Cerco di impegnarmi al meglio per rimanere al passo con le novità e non essere mai banale in ciò che propongo nei piatti. È un lavoro sicuramente di sacrifici – non esistono feste, vacanze estive… –, ma se fatto con gioia e amore non porta alcun sacrificio, anzi è un mestiere pieno di gratitudine; basta soltanto una parola di apprezzamento, un sorriso di un cliente, una pacca sulla spalla, che la stanchezza della giornata sparisce e il cuore si riempie di gioia. Fare il cuoco per me è come essere un artista, un mestiere di fantasia… insomma il più bello del mondo”.

Ma immaginiamo anche che quello della ristorazione sia un ambito faticoso e duro. Insomma, così giovane: cosa te lo fa fare?
Sicuramente la passione che ogni giorno sempre più nasce all’interno del mio cuore e la gioia di rendere felice qualcun altro, una grande gratitudine. Il cibo trova sempre qualcuno che ama cucinare”. Sentiamo che nell’esperienza professionale del nostro giovane chef si nascondono degli ingredienti segreti: “Un ingrediente che non può mancare è la fede: una ‘mano’ amica anche nei momenti più difficili del lavoro, un’àncora ben salda. Ogni mestiere nasce dentro di noi proprio da una vocazione nel farlo. Dio ci ha messo a disposizione dei doni, perché non sfruttarli?”. Già: perché non sfruttarli?

Grazie Tommaso: ci hai consegnato una vera ricetta per una vita piena di gusto!

(a cura di Federica Cammarata-Irene Mutta, rivista SE VUOI 3/2022)