I VERBI DI DIO/5

«Il Padre CHIAMA E INVIA
e così anche il Figlio»

Ognuno di noi, tutto di noi, fa parte di quell’immensa schiera di creature chiamate all’esistenza dalla voce di Dio (cf. Gen 1,1-2,4a).
Tutta la storia della rivelazione biblica diventa una storia di chiamate. Amorose, insistenti, sussurrate, gridate. In attesa di una risposta. Perché il Creatore si ricongiunga con la sua creatura, il Padre al figlio, lo Sposo alla sposa. Il nostro vero nome rimane celato finché non riconosciamo e accogliamo la voce di Dio che ci chiama.
Il Figlio suo inizia e finisce la sua missione chiamando per nome. Chiamando e inviando, perché altri si sentano attratti dalla stessa voce (cf. Mt 4,18-22; Mc 3,13-19; Gv 20,16; ecc.). Chiamare per nome è in fondo il cuore di ogni missione. Sì, perché essere chiamati con amore significa intuire il nostro vero nome: Amati. 

(per l’articolo integrale: SE VUOI 5/2019)

 

Spunti di riflessione e avvisi di chiamate

1. Quanto è presente in quello che facciamo il desiderio di essere desiderati? Prova a fare una “mappa” del tuo cuore: nomi, persone, situazioni, azioni, intenzioni, ecc. 

2. Fin da piccoli ci chiedono: “Che c osa vuoi fare da grande?”. Ma la vera domanda da farci è un’altra: “Signore, chi sono e cosa vuoi che io faccia?”. Questa preghiera prepara il nostro cuore alla scoperta del nostro desiderio più profondo: conoscere il senso della nostra vita, che solo Dio può rivelarci. 

3. Imparare a “chiamare” gli altri. Non c’è cosa più bella che far scoprire agli altri la loro bellezza. Proviamoci. Lo possiamo fare nella misura in cui ci riconosciamo chiamati, amati e voluti da tutta l’eternità. 


 

I VERBI DI DIO/4

«Il Padre LIBERA E SALVA
e così anche il Figlio»

Liberati per la libertà

Da ogni schiavitù Dio libera e salva. Sono verbi fondamentali per la rivelazione biblica. Eppure riesce difficile anche a molti credenti oggi capire come ciò possa coniugarsi con regole, comandamenti e figure di autorità.
La libertà di Dio nella Scrittura è l’origine stessa dell’atto creativo, che non a caso avviene per progressive separazioni e armonizzazioni delle differenze chiamate a coesistere in una comunione cosmica (cf. Gen 1,1-2,4a). Il cammino della libertà è quindi già scritto dentro di noi, ed è strutturalmente dipendente dalla “legge del padre”: solo chi è libero può liberare, solo chi è verità e bene (Dio) o chi obbedisce alla verità e al bene (le autentiche figure di autorità) può indicare sentieri di vera libertà e non illusioni di autonomie autodistruttive.
L’identità e l’intera storia del popolo di Israele sono fondate sulla memoria archetipica dell’Esodo. La liberazione dalla condizione di schiavitù (cf. Es 13,3; 15,5; 16,3.12; 24,18; Dt 5,15), il passaggio attraverso il deserto, il dono della Legge, l’Alleanza e l’entrata nella terra promessa sono diversi momenti di un unico evento in cui Dio si rivela come Colui che, ascoltando il grido del povero, libera e salva. «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla casa di schiavitù» (Es 20,2; Dt 5,6). Così inizia il Decalogo. Ma ciò non significa che siccome Dio ha fatto qualcosa di grande per noi, Egli voglia in cambio qualcosa, come ci chiedevano i nostri genitori, fosse anche solo per il nostro bene. Questa autopresentazione significa che l’atto di liberazione dell’Esodo coincide con il fondamento stesso di Israele come soggetto libero che può stare liberamente dinanzi a Dio. E ri-amare, se vuole, nella forma della risposta a una chiamata… 

(per l’articolo integrale: SE VUOI 4/2019)

 

           Spunti di riflessione e training di libertà

  • Amare non significa possedere l’altro, ma donare libertà all’altro, aiutarlo a crescere e accettarne i rifiuti. Hai mai misurato la grandezza del tuo amore sul numero di “no” che sei stato capace di accogliere come occasione per rivelare un amore ancora più grande?
  • Quali sono per te i veri ostacoli al compimento del tuo desiderio di felicità?
  • Hai mai gridato a Dio con tutto il cuore perché ti liberasse dalle tue schiavitù?

 


I VERBI DI DIO/3

«Il Padre PROMETTE (e mantiene)
così anche il Figlio»

Per alzarti dal letto la mattina devi credere che la vita abbia un senso, una direzione, la possibilità di un compimento. Sì, perché puoi anche scegliere di rimanere a dormire, di disertare, di sprofondare nell’incoscienza. Non è che in certi casi non si crede più in Dio, non si crede più alla vita stessa (cf. 1Re 19,4-5a; Is 56,10; Gio 1,5; Pr 31,4-6; Lc 12,45; 21,34; ecc.), a tutta la speranza che ci è stata sussurrata all’orecchio fin dal grembo materno (cf. Ger 1,5; Is 46,3-4; Sal 22,11; 71,6; Lc 1,41; Gal 1,15). Ma se ti alzi, o ti ri-alzi, anche controvoglia, vuol dire che in fondo credi ne valga la pena (e la gioia). È una intuizione (a volte muta), un presentimento (a volte inconfessato), una voce forse anche molto flebile, ma che viene da lontano nel tempo e dal profondo dell’essere. Stai allora credendo di fatto a una PROMESSA…

Spunti di riflessione ed esercizi di affidamento
e prove di affidabilità 

1. Siamo circondati da innumerevoli testimoni (cf. Eb 12,1), i santi, che attestano la fedeltà di Dio alle sue promesse (cf. Eb 11). Prova a conoscere la loro vita e la loro gioia. Tutto di loro dice che di Dio ci si può fidare.

2. Ma tu, stai credendo alle promesse di Dio o a quelle degli uomini? Quali sono le promesse a cui stai credendo? Riesci a dare un nome alle promesse che Dio ti ha fatto personalmente? Per te cosa significa, in pratica, credere a una sua promessa, affidarsi alle sue mani?

3. Un amore che doni la totalità di un corpo, senza dare la totalità della vita è una vana promessa. Ripensa a tutti i gesti di affetto che fai o che ricevi e chiediti se sono promesse vere. Seguire Cristo significa diventare affidabili a nostra volta. Lui promette tutto se stesso e si dà realmente tutto.

(per l’articolo integrale: SE VUOI 3/2019)

 


I VERBI DI DIO/2

«Il Padre crea e ri-crea.
E così anche il Figlio»

L’amore mette al centro chi ama (cfr. Is 49,16; Mt 18,2). Così facendo lo crea, lo fa grande, lo strappa alla non-esistenza. E io allora non sono solo un insignificante naufrago perso alla periferia di una delle innumerevoli galassie popolate da miliardi di stelle. Sono davvero al centro dell’universo. Perché in me la creazione stessa prende coscienza di sé. Di fronte all’Altro, scopro me stesso. E cosa c’è di più stupefacente di una libertà che può stare in piedi davanti all’Assoluto? L’onnipotenza di Dio non è quella di un potere dispotico che ci schiaccia con la sua grandezza, ma quella amorosa che come il mare si ritira umilmente per far emergere la terra della libertà umana (cfr. Gen 1,9-10). È la possibilità della comunione tra il finito e l’infinito, tra la creatura e il Creatore, che diviene lo Sposo (cfr. Is 54,5; 62,5; Ap 19,7; 21,2).

             Spunti di riflessione ed esercizi di ri-creazione

  1. Davanti al mistero dell’essere e dell’esserci, qui e ora, il primo esercizio da fare è un esercizio di meraviglia e contemplazione (cfr. Sal 104). Nulla di noi è scontato: ogni battito di cuore, ogni articolazione delle nostre membra, i sensi, la vita che siamo e abbiamo. Possiamo lodare il Signore con tutta la creazione mediante il Salmo 104 o pregare lentamente con il Salmo 8, una preghiera che congiunge la consapevolezza dei nostri limiti creaturali con lo stupore di essere elevati alla comunione con Dio.
  2. La fede in Dio come creatore ci dice che nulla di noi andrà perduto, che la creazione è sempre in atto, che il Padre ci sta generando come figli nel Figlio mediante lo Spirito. Allora ogni momento è prezioso. Il mio agire nel mondo può essere davvero immagine della creazione che continua anche tramite le mie mani, i talenti che Dio mi ha donato, la missione che mi è stata affidata.
  3. L’atto creativo più sublime è quello che sa ricreare una relazione distrutta mediante il perdono, il rinnovamento di una alleanza, l’offerta incondizionata di un amore senza ritorno. Contemplare questa bellezza è già disporsi a ricevere in dono tale potere creativo, che non può agire in noi senza la nostra libertà e apertura di cuore.

    (per l’articolo integrale:
    SE VUOI 2/2019)

I VERBI DI DIO/1

«Introduzione»

«I verbi del Padre sono i verbi del Figlio, come agisce l’Uno così anche l’Altro» – chiarisce Padre Salvatore Maurizio Sessa – nella nuova rubrica biblica di SE VUOI che per quest’anno avrà come focus “I VERBI DI DIO”.

Di seguito, riportiamo il brano che dà il via a questa “nuova avventura”; un breve video realizzato proprio dall’autore e alcune domande che potranno aiutarti nella riflessione.

Dal Vangelo secondo Giovanni 5,1-9
Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: “Vuoi guarire?”. Gli rispose il malato: “Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me”. Gesù gli disse: “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”. E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

La Parola nella vita

1. Al di là delle nostre idee, noi siamo i verbi che pratichiamo, ossia quello che decidiamo e che facciamo. Prova a stilare una lista con i “verbi” che più hanno definito o definiscono la tua identità. Soddisfatto di questo auto-ritratto? Quali “verbi” toglieresti, quali aggiungeresti? Perché?

2. A volte da fuori si vede meglio… Chiedi a qualcuno che ti conosce di farti un “ritratto” di questo tipo. Chiedigli cioè di elencare alcuni verbi che a suo parere ti definiscono. Confrontali con quelli della tua lista. Sorpreso? Positivamente? Negativamente? Perché?

3. Cosa hai visto fare dal Padre nella tua vita? Fai una lista di verbi che riguardano l’identità di Dio, così come la percepisci in questa fase della tua storia. Quello che Dio fa nella rivelazione biblica è diverso da quello che fa nella tua vita? Che cosa corrisponde? Cosa no? Cosa hai imparato da Lui?

(per l’articolo integrale… SE VUOI 1/2019)