One Piece è il te­soro del Re dei Pirati Gold Roger, nascosto da qualche parte lungo la Rotta Maggiore, che dà a chi lo trova il titolo di nuovo Re dei Pirati, e dà il nome alla serie live ac­tion tratta dall’omonimo anime, adattamento del popolare manga di Eii­chiro Oda.

Il protagonista è Monkey D. Luffy (Iñaki Go-doy), Luffy per gli amici, è cresciuto alla “corte” del grande Shanks (Peter Gadiot), pirata e av­venturiero che lo protegge come un padre, diventando un modello da seguire; per lui Luffy sceglierà di diventare un pirata.

I sogni, l’amicizia, la le­altà e l’avventura sono i cardini di questa serie, in cui realtà e fantasia si in­trecciano, creando pae­saggi e personaggi degni di nota: dal protago­nista che, ingerendo il frutto Gom Gom – il frutto del diavolo – ha ac­quisito la capacità di allungarsi a dismisura a motivo della sua pelle diventata di gomma, all’uomo-pesce Arlong (McKinley Belcher III) e tanti altri.

In 8 episodi si forma la ciurma di Luffy sopran­nominato “il pirata dal cappello di paglia”, dona­togli nell’ultimo incon­tro proprio dal pirata amico, Shanks, e che lui ora non toglie più: Roro­noa Zoro (Mackenuy), il primo ufficiale, che aspira a diventare il miglior spadaccino del mondo; Nami (Emily Rudd), ladra e abile cartografa; Usop (Jacob Romero), mira in­fallibile e narratore di storie incredibili; Sanji (Taz Skylar), cuoco latin lover alla ricerca del Grande Blu, un posto meraviglioso per i suoi prodotti ittici degni di un grande chef.

Ognuno ha il proprio sogno e sembra disposto a tutto per raggiungerlo, anche a tradire gli amici, ma c’è chi guarda sem­pre oltre – come Luffy – e legge nei cuori delle persone, ritrovando sin­cerità e bellezza.

Grazie al ricorso di conti­nui flashback scopriamo il passato dei protagoni­sti, tra questi anche il viceammiraglio Garp (Vincent Regan), acerrimo nemico dei pirati e al suo fianco Kobi (Morgan Da­vies), recluta fedele ma amico e confidente di Luffy, nonché la prima persona cui ha chiesto di far parte della sua ciurma e l’unica ad aver rifiutato. Kobi sceglie la Marina per aiutare chi ha bisogno e Luffy com­prende e rispetta. Que­sta amicizia si rivelerà preziosa per sedare i contenziosi che nasceranno di volta in volta tra Ma­rina e pirati.

Le avventure si trasfor­mano in vere e proprie battaglie, che tengono col fiato sospeso e gli occhi attenti a scovare im­perfezioni o incongruenze con l’anime.

La visione è avvincente e scorrevole, alcune scene sono divertenti e altre commoventi, grazie al fil rouge che unisce le vite di ogni personaggio, te­nendole salde attraverso i valori dell’onestà e dell’amicizia. Il linguag­gio è semplice e imme­diato e arriva dritto al cuore degli spettatori. Il gruppo funziona perché ognuno di loro riesce a mettersi in contatto con il bambino che c’è nel­l’altro, dono indispensa­bile e raro in un mondo governato da mostri e creature fantastiche, in cui prevale una lotta tra Bene e Male, nonostante sfumature tipicamente umane, come il tradimento.

One Piece ci insegna a non perdere la fiducia, in noi stessi e negli altri, a credere sempre nei no­stri sogni e nelle amici­zie; anche quando sembra tutto perduto, tutto nero, una soluzione, una via d’uscita c’è sempre. “Se la strada che percorri è troppo facile, allora sei sulla strada sbagliata”, questo era il motto di Shanks, e ora diventa anche il motto di Luffy, il nostro protagonista.

(Roberta Ciccarelli, rivista SE VUOI 1/2024)