Casa mia”

Ghali

Ghali, rapper milanese di origini tunisine, nato e cresciuto a Milano. La canzone “Casa mia”, un pezzo dal contenuto sociale in cui l’autore parla con un alieno.
Il testo invita a non aver paura della diversità perché in fondo
siamo tutti figli della stessa “Madre Terra”, contro un sistema odierno che tende invece a sottolineare ogni differenza e a creare inutili muri e divisioni. È importante guardare oltre se stessi, perché osservando le cose dal punto di vista altrui si scopre il vero senso dell’esistenza. Ghali ci offre un’occasione per fare una seria riflessione su un mondo senza barriere e sul rispetto delle diversità. Il genere musicale elettro-trap, dal ritmo incalzante, mette l’accento su un testo molto profondo facendone apprezzare le parole.

DENTRO LA CANZONE
Superare le divisioni

Nella canzone “Casa mia” egli ragiona sul concetto di casa. Scrivendola ha sicuramente ripensato ai posti del cuore dell’infanzia, a Baggio, quartiere della periferia milanese (“Mi manca la mia zona, mi manca il mio quartiere”). Ma il testo non parla solo di questo. Per l’autore “casa” è qualcosa di sociale, il posto dove viviamo, in cui siamo tutti coinquilini. Il mondo visto dall’alto è una grande casa che non mostra divisioni (“Casa mia, casa tua, che differenza c’è? Non c’é… Dal cielo è uguale, giuro”). Ma visto da vicino mostra invece tutte le sue contraddizioni e criticità. Ghali fa riferimento alla guerra con le divisioni da essa causate e contesta l’indifferenza di chi sembra considerare normale le lotte per dei confini, per delle barriere: “Ma come fate a dire che qui è tutto normale, per tracciare un confine; con linee immaginarie bombardate un ospedale per un pezzo di terra”. Il testo fa riferimento a quanto sta succedendo a Gaza e in Ucraina, ma ha anche un valore generico di riflessione su quanto la guerra sia sempre una scelta sbagliata e distruttiva.
Nella canzone viene anche descritta la crisi valoriale del nostro tempo, che sembra un mondo distopico in cui è difficile riconoscersi: “Siamo tutti zombie col telefono in mano …ai miei figli cosa dirò, benvenuti nel Truman Show”. Il rapporto che abbiamo con la tecnologia sembra averci risucchiato la vita, facendoci perdere di vista ciò che ci circonda, come se fossimo tutti in una sorta di Truman Show. Messaggi che sembrano degli avvertimenti chiari e forti e che denunciano l’assopimento morale e il torpore intellettuale in cui viviamo.
La canzone si conclude con un messaggio positivo. Dopo tutte le sofferenze descritte, il brano introduce l’ultimo ritornello con “Sto già meglio se mi fai vedere il mondo come lo vedi tu”. Il verde del prato, il blu del cielo, quindi in generale la bellezza della natura, danno un’idea di speranza, cogliendo la bellezza del mondo nonostante le sue contraddizioni.

PER RIFLETTERE CON LE PAROLE DELLA CANZONE

• Casa mia, casa tua, che differenza c’è? Dal cielo è uguale…
• Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane non c’è mai pace

(Pino Fanelli, rivista SE VUOI 3/2024)