Cambia un uomo

 

 

 

Nel suo nuovo album “Materia (Terra)”, il primo di una trilogia, Marco Mengoni dimo­stra la sua maturità scavando nelle sue radici. Lo stile va dal soul, al gospel, a ballate senza tempo. Mengoni è cresciuto affascinato dalla black music, come egli stesso dice: “La musica afroamericana, il blues, il gospel mi hanno sempre riportato alla sostanza, a qualcosa di pragmatico”. I brani hanno proprio per questo una loro consistenza sonora.

Dai testi delle canzoni trasuda la voglia di verità, si esalta l’empatia, la voglia di innamorarsi, si tratta l’ar­gomento della fiducia nei rapporti, in un periodo in cui essi non sono mai stati così precari. “Materia (Terra)”, secondo il cantautore laziale, vuole significare nascita, evoluzione, movimento e un punto di appoggio sicuro. “Cambia un uomo”, una ballata con un suono caldis­simo in stile gospel, è il brano-manifesto dell’album, ed è un invito ad accettarsi per come si è, tra pregi e difetti, imparando a perdonare i propri limiti e ad affrontare con coraggio il cambiamento.

 

Dentro la canzone:

IL CORAGGIO DI CAMBIARE

“Cambia un uomo” è quasi una preghiera in chiave go­spel in cui Mengoni prova a venire a patti con le sue imperfezioni (“mi chiedi adesso di essere sincero, io sono questo e non ne vado fiero, dimmi di riprovare ma non di rinunciare”). È un invito ad affrontare le paure e ad ascoltarsi. Tema prevalente del brano è, infatti, la ma­turazione interiore di una persona. Compiendo il pas­saggio obbligato del processo di accettazione si giunge alla conseguente trasformazione. Ci troviamo di fronte a una canzone intensa e profonda, a una confessione che scaturisce da una personale riflessione dell’autore sul perdono e sullo scopo dell’esistenza. Mengoni chiede a se stesso e agli altri il coraggio di spingersi oltre i propri fallimenti, vuole avere la speranza che, riprovandoci, possa farcela. Una persona può cambiare, però, solo quando approfondisce i propri limiti, quando si accetta e si perdona (“solo nel perdono cambia un uomo”), se non lo facesse rimarrebbe prigioniero delle proprie paure. Ma in questo percorso di cambiamento il tempo passa inesorabile, e quando ci si specchia ci si vede in­vecchiati. Nonostante tutto non è mai troppo tardi e non bisogna mai desistere dal cammino che porta alla nostra trasformazione. E Mengoni ritiene di essere schietto e sincero nel voler fare quel salto di qualità nei confronti di se stesso. Il testo della canzone, infine, evidenzia che un uomo può cambiare, oltre che perdonando e perdo­nandosi, anche mettendo a posto il disordine nella pro­pria vita, cercando di riparare anche l’irreparabile (“anche nel frastuono cambia un uomo”).

Il video di “Cambia un uomo” descrive bene questo pro­cesso di cambiamento. L’autore appare inizialmente chiuso in una teca, dietro la quale sono proiettati i ricordi della sua infanzia, della sua famiglia e del suo passato. Ci viene mostrato un percorso che parla di ori­gini e di evoluzione fino alla catarsi finale in cui Mengoni esce dalla teca ritrovando così la li­bertà e la rinascita. Alla fine tutto sfocia in una danza collettiva, liberatoria e gioiosa.

 

PER RIFLETTERE CON LE PAROLE DELLA CANZONE

“Io sono questo e non ne vado fiero”

Sei capace di guardarti dentro per scoprire i tuoi li­miti e cercare di cambiare?

Perché “solo nel perdono cambia un uomo” ?

(Pino Fanelli, rivista SE VUOI 2/2022)