“Con i tasti che ci abbiamo”
Vinicio Capossela
Vinicio Capossela è un poliedrico cantautore e autore di libri. Egli affida alle sue canzoni il compito di svegliare le coscienze per un rinnovamento etico, educativo ed esistenziale. La canzone di chiusura dell’album è “Con i tasti che ci abbiamo”, in cui i pochi tasti di un pianoforte malconcio ricordano il potere eccezionale che può scaturire da ciò che ci è rimasto.
DENTRO LA CANZONE
Il limite come possibilità
«Un pianoforte a cui sono stati asportati i tasti rovinati dai miei nipoti mentre giocavano mi ha dato lo spunto per riflettere sul fatto che una melodia si può ottenere anche solo usando i tasti ancora rimasti. Una melodia semplice ma forte, che riafferma il potere dell’immaginazione. E allora, per estensione, di ogni cosa si dovrà fare con quello che si ha, non con quello che si desidererebbe avere. Da quello che c’è in cucina, al pianeta che abbiamo a disposizione, dovremo confrontarci sempre con la finitezza delle cose, e, nei limiti, abituarci a vedere una possibilità». Così Vinicio Capossela presenta il brano “Con i tasti che ci abbiamo”.
Non si può vivere inseguendo sempre ciò che non abbiamo, ma partendo da quello che si ha: “con quel che abbiamo addosso con quello vestiremo”, senza lasciarci condizionare dalle mode e dal consumismo. A volte – dobbiamo ammetterlo – ci lasciamo guidare dal principio dell’utilitarismo invece di puntare al valore delle relazioni e dello stare insieme, perché “non è l’utile il fine del gioco ma il giocare”.
La vita stessa è un frammento di tempo da vivere in maniera unica e irripetibile investendo in essa tutti i doni e le potenzialità che abbiamo ricevuto perché “con la vita che ci abbiamo, con quella noi vivremo”. Anche il pianeta che abitiamo è da sentire come la nostra casa, come quello spazio che ci accoglie e che dobbiamo rispettare e custodire fino al termine della nostra avventura terrena (”con la terra che abitiamo con quella moriremo”). È necessario, però, avere anche responsabilità nell’usare bene la nostra creatività perché a volte ci porta a costruire anche strumenti di distruzione. Tutto questo alla fine si ripercuote su noi stessi (“con le armi che ci abbiamo con quelle finiremo”). Occorre capire, in fondo, che tutto deve partire dal cuore, fonte d’ispirazione di ogni nostro agire. Il cuore è la culla della nostra coscienza che va coltivata per condurci a una vita relazionale sempre più piena. È allora importante amare con tutto l’amore di cui siamo capaci ed essere consapevoli che ”con il cuore che ho con quello ti amerò”.
PER RIFLETTERE CON LE PAROLE DELLA CANZONE
• “Con i sogni che sogniamo con quelli sogneremo”
• “La storia rinnova la vecchia lezione, al potere l’immaginazione”
(Pino Fanelli, rivista SE VUOI 6/2023)