UN GIORNO SENZA…

PRECONCETTI

Pre-concetto: qualcosa che precede un concetto, qualcosa che anticipa ciò che non si sa. Molto spesso una difesa: ho bisogno di farmi un’idea di una situazione o di una persona quando non voglio arrivare impreparata… Ma serve davvero? Non so tu, ma io non sopporto chi si approccia a me con l’aria di chi sa già tutto di me. E tu senti a pelle le sue aspettative e pensi: «Ok sono così, ma sono solo questo? Sei certo?».


Però, io che non voglio essere “incasellata” ho anche la responsabilità di non incastrare chi mi sta dinanzi in una bolla di preconcetti, cugini diretti dei pregiudizi, che impedisce a lui di mostrarsi per ciò che è, e a me di cogliere quel di più che può servire a entrambi.


Un giorno senza preconcetti, però, non è tanto quello in cui stai davanti a lui/lei senza la tua idea, ma quello in cui cammini con uno spillo in tasca e, pur sapendo che la testa formulerà giudizi, e quindi bolle, con il cuore proverai a farli cadere, quasi esplodere, proprio come facevi da piccolo, con quelle di sapone. Abbiamo tutti bisogno di lasciare all’altro e a noi stessi possibilità di raccontarci chi siamo. Non fa forse così anche il Signore con noi?


E se poi alla fine quella persona dovesse mostrarti che il tuo giudizio iniziale era giusto non importa, ci avrai comunque provato e quel tentativo ti avrà reso migliore. Perciò tu prova, riprova, allenati a “dissolvere bolle” per l’altro e per te.

(Roberta La Daga, rivista SE VUOI 6/2022)