Tenacia e passione SEMPRE!

di Francesco Fortunato
campione europeo marcia 20 km

Ciao a tutti, sono Francesco Fortunato un marciatore della nazionale italiana di atletica, olimpionico a Tokyo 2020+1.

Una delle domande più frequenti che mi si pongono è “perché hai scelto proprio la marcia e non altri sport più comuni?”. Bè la mia risposta solitamente è che non ero abbastanza bravo negli altri sport, quindi è la marcia che ha scelto me!
Devo dire che sin da bambino ho avuto una propensione per gli sport di resistenza e fatica, la soddisfazione di raggiungere delle mete lontane piuttosto che brevi ed in fretta, mi ha sempre attratto. Questo è un po’ quello che muove ancora oggi la mia passione per questo sport, insieme alla voglia di scoprire e superare i miei limiti.
Una gara di marcia ti dà la possibilità di interfacciarti con la pura sofferenza fisica, il corpo ti grida pietà e tu devi continuare a ricordargli che può dare sempre di più di quello che crede. È un continuo dialogo interiore con te stesso, impari a conviverci e, a volte, a far diventare la fatica tua amica. Forse è quello il segreto.
Fare l’atleta professionista è una scelta di vita a tutti gli effetti. Non puoi pensare di affrontare una gara difficile senza essere preparato adeguatamente. L’allenamento fisico è il pane quotidiano. Nel mio caso si traduce nel percorrere tanti chilometri (mediamente io ne faccio 5000 all’anno). Altrettanto importante è l’allenamento mentale e per questo mi aiuta il mio psicologo sportivo, fondamentale per imparare a gestire al meglio le emozioni, le pressioni, lo stress, ecc.
Come nella vita non sempre le cose vanno come ti aspetti, e non sempre l’impegno profuso è proporzionato ai risultati ottenuti. Ci sono tante volte in cui ti chiedi se stai sbagliando qualcosa, se ne valga la pena. In quei casi aiuta molto la fede, credere che faccia tutto parte del percorso personale ma che alla fine andrà tutto bene. L’importante è andare sempre avanti.
Prima dell’ultima gara per la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo, io ero praticamente spacciato. La squadra sembrava ormai chiusa in quanto i miei avversari avevano già conseguito il tempo minimo di partecipazione e fatto molto meglio di me nelle gare precedenti. Mancava solo una gara per chiudere la partita. L’unico modo per guadagnarmi il mio posto era batterli a scontro diretto e fare meglio dei loro record personali. Alla fine, contro ogni aspettativa, ho fatto la gara migliore della mia vita e ho centrato l’obiettivo che mi ero prefissato: qualificarmi per le Olimpiadi! È stato il momento più emozionante di tutta la mia carriera sportiva.
Non posso nascondere però che i mesi precedenti sono stati molto travagliati. Avevo avuto il Covid, poi mi sono infortunato, insomma le cose non stavano andando come speravo. E non sono mancati i momenti di sconforto, quando pensi che non ce la farai mai, che forse quel sogno non è più raggiungibile, o per lo meno sarebbe stato da rinviare di almeno 3 anni. Unica cosa che potevo fare è stata continuare ad allenarmi come ho sempre fatto, fino a che non arriva il giorno della verità, con la tensione alle stelle ma dall’altro lato la voglia di dimostrare quello che vali ed essere ripagato di tutti i sacrifici fatti fino a quel momento. Questa sembrerebbe una storia a lieto fine, e lo è per certi versi, se non fosse che per me non è la fine. La mia vita e la mia carriera continuano e quindi quello che prima poteva sembrare un obiettivo irraggiungibile dopo diventa solo una delle tante cose che hanno segnato il mio percorso. Sarebbe un errore pensare che da adesso tutto sarà più facile, anzi sarà ancora più difficile in quanto l’asticella è sempre più alta.
Come fare quindi? Focalizzarsi sul godersi il percorso piuttosto che sull’obiettivo finale, per non rischiare di trasformare la passione in ossessione ostacolando di conseguenza il raggiungimento dell’obiettivo stesso (fidatevi, ci sono cascato più volte in questo meccanismo).
Non bisogna fermarsi, ma guardare sempre avanti con la voglia di mettersi alla prova e la curiosità di scoprire nuove mete.
La vita è fatta di alti e bassi, bisogna affrontare e attraversare le sconfitte per poter raggiungere e godere delle vittorie. Il mio consiglio è questo, prepararsi al peggio per ottenere il meglio!