La preghiera “si fa” MUSICA!

a cura del gruppo musicale dei REALE

È dalla droga, dalla strada, dalla notte, dalla ricerca forsennata di senso e di felicità che nascono i REALE. Quando la corsa di Alessandro Gallo e Francesca Cadorin, negli anni ‘90 tossicodipendenti, impatta nell’abbraccio di Madre Elvira nella Comunità Cenacolo, la rabbia si trasforma in curiosità, l’odio in stima, il giudizio in conoscenza e il bisogno di felicità in cammino di Fede. La preghiera proposta da Madre Elvira è un atto libero di servizio concreto e affascina per la prima volta i due giovani, che intravedono nel messaggio di Gesù la ribellione e quel senso della vita che avevano sempre cercato.
Tutto si trasforma. Tutti e due appassionati di musica (Alessandro già compositore e con un piccolo bagaglio di esperienze professionali con varie band) mettono al servizio della Comunità Cenacolo il proprio talento, scoprendo un nuovo modo di fare musica in cui molti giovani si identificano, unendo la Fede. Da amici statunitensi scoprono l’esistenza di gruppi come Third Day, Jars of Clay, Switchfoot, David Crowder e di eventi come Passion Worship ed altri… si spalanca un universo: ma allora si può pregare anche da buoni musicisti! Da allora la storia del loro amore e della famiglia che nascerà dopo si intreccia con amici vecchi e nuovi che decidono di mettersi in gioco.

Oggi i Reale, oltre ad Alessandro e Francesca, sono Luca Giurisato (chitarra), Francesco Lora (chitarra), Dario Minazzo (batteria), Marco Vergnano (sax) e Giorgio Munari (basso). In 14 anni, il piccolo “modo di pregare” dei Reale diventa una missione che scandalizza, attrae, infastidisce, accomuna, aiuta, divide, convince, intimorisce e affascina giovani, meno giovani, credenti, sacerdoti ed atei. Sfatando il mito dello “sfigato cattolico” e affidandosi alla Provvidenza, dal 2009 a oggi girano l’Italia in oratori, piazze e teatri proponendo un concerto che riassume 5 dischi di buona musica, in vere e proprie tournée fatte di concerti veri, sostenuti da sempre più persone che si riconoscono in questo modo di rapportarsi con Dio.
Con la pandemia, tutto sembrava essersi fermato, ma con grande stupore, dei Reale per primi, le canzoni hanno cominciato a diffondersi in rete: in Italia venivano riprese da una nuova generazione di giovanissimi che le ha fatte entrare nella quotidianità dei loro cammini parrocchiali; all’estero la storia dei Reale e la loro musica ha cominciato a suscitare curiosità e interesse, fino a portare la band in avanscoperta nel 2022 negli Stati Uniti, in Inghilterra e Brasile, cominciando a tradurre le loro canzoni in varie lingue e stringendo relazioni e amicizie che hanno portato nel 2023 alla costituzione dell’associazione “Trasforma ETS” e alla stesura di “Asking for Faith” un progetto internazionale di evangelizzazione che ha ricevuto il patrocinio del Dicastero per l’Evangelizzazione della Santa Sede e porterà i Reale in una sorta di tour/pellegrinaggio in città come New York, Londra, Fortaleza, Glasgow, Norimberga, Lisbona e Ampleforth, per portare la loro musica e la loro testimonianza in prestigiosi festival di christian music e in semplici parrocchie e cammini di Fede attraverso concerti, testimonianze e incontri per creare fraternità, unità, rete e “contaminare” i rispettivi cammini pastorali per vivere una esperienza reale di Chiesa Cattolica.

In più occasioni Alessandro ha dichiarato: “La nostra non è una crociata per convertire il mondo al cattolicesimo, ma la condivisione di un’esperienza. Finché la democrazia ce lo consentirà, vorremmo essere una voce libera con una proposta diversa. Non ci interessa un successo di serie B da rincorrere imitando qualcuno, non siamo un genere a parte: la Christian Music “È” musica, la differenza sta nel fatto che abbiamo un tema diverso che ci sta a cuore, che vogliamo far conoscere e probabilmente, come ha salvato noi, può salvare qualcun altro. Siamo convinti che, come si è trovato lo spazio artistico per temi di innamoramenti continui, di violenza, di ostentazione della ricchezza, di sesso, droga, lotte sociali, politica, diritti e via dicendo, si possa trovare spazio anche per la fede”.