SCEGLI LA VITA!

Scegli la vita! (Dt 30,19)
Un imperativo, una innamorata preghiera, un appassionato invito da parte di chi, Dio, alla tua vita ci ha sempre creduto e guardandola continua a sceglierla, amarla.
Per me, questo invito è stato una scoperta continua, con piccole luci di consapevolezza, gioia e paura.
La prima luce importante è stata quella di capire che prima ancora di sceglierla la vita, di chiedermi cosa farci, che senso avesse, prima ancora di impegnarmi e a volte affannarmi pensando di dover fare cose straordinarie, Qualcuno aveva scelto me, mi aveva pensata già come un capolavoro, il più bel capolavoro! Mi era stato fatto un dono!
Straordinario e assieme disarmante, sconvolgente! Sentire di essere amata senza meriti né aspettative, in “anticipo”, quasi a “scatola chiusa”, mi ha dato una voglia incredibile di non star ferma, di vivere, di mettermi in gioco, rischiando, sognando, sbagliando e ricominciando. Mi era chiara una VIA che il Signore “scriveva“ sulla mia vita (cf l’immagine scelta per la mia Professione): TUTTO PER AMORE!

D’altronde Lui, il Signore, ha dato la vita, tutta, solo, per amore!
Ed è l’amore che fa cambiare strade, salva, rimette in piedi, con forza e tenerezza ti prende per mano e ti accompagna, ti asciuga le lacrime e ti dice di guardare in alto, oltre, sognando il bello che è per te, anche se non lo vedi in quel momento. È così che il Signore ha fatto con me nel mio quotidiano tra famiglia, amici, studio, passioni…. tra slanci e fatiche, desideri e delusioni, risate e lacrime, scoperte e grandi confusioni, passi vacillanti, spediti o indietreggianti. In questi passaggi mi ha sempre accompagnato un ritornello continuo: “Non temere, fidati”.
Ed ecco altre luci concrete. L’invito di una cara amica a partecipare agli incontri del gruppo giovani in parrocchia è stato la possibilità di riavvicinarmi alla fede, di conoscere il Signore attraverso tanti volti e storie. Dopo qualche anno, l’inaspettata richiesta di mettermi al servizio prima come educatrice dei Ragazzi, poi dei Giovanissimi e più avanti dei Giovani di Azione Cattolica.
I ragazzi in parrocchia mi hanno interpellata tanto con domande che diventavano anche le mie, con i loro dubbi su Dio, con la loro sete di verità, i loro sogni e i bisogni di senso.
Poi altri impensati inviti: gli impegni in diocesi, con l’Azione Cattolica e poi l’Ufficio Vocazioni, sono stati luogo in cui aprirsi a una cura più ampia delle relazioni, a un ascolto più grande delle domande di ognuno, a una testimonianza sempre più credibile.
E ancora: l’Unitalsi, l’esperienza del pellegrinaggio a Lourdes, accompagnando ammalati e quindi, in fondo, accompagnandoci tutti.
Con loro ho imparato a riconoscere che la vita è più forte di tutto, che grida amore e senso pur quando è faticosa, sofferente, ammalata.
“Tutto gli fu scuola…” scriveva il Beato Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina e quindi di noi suore Apostoline: la famiglia, gli amici, la mia amata città di Andria, gli impegni pastorali, lo studio: tutto per me è stato una scuola attraverso cui è entrato il Signore. C’era la vita in quel che vivevo? Si! C’era l’amore? Si, tanto… ma non bastava!
C’era un “di più” che sentivo esplodere dentro, tutto da ascoltare e che ha assunto un volto ben preciso, una parola chiara: “Io, Gesù, sono la tua Via, la tua Verità, la tua Vita” (cf Gv 14,6). È bello che ognuno possa sentirsi interpellato in modo unico a dare risposta a questo invito di Dio a scegliere la vita, a trovare quel COME in cui risuona più amore tra tante possibilità ugualmente piene di amore.

(Adriana Loconte, rivista SE VUOI 2/2024)