Questo tempo oltre che essere stato “attraversato” è stato soprattutto “vissuto”; giorni di luce e tempi di buio. Ma senza il “buio”, senza le difficoltà, non si potrebbe assaporare poi la “luce”, la vita nuova. E si scopre che il SOLE prima o poi torna per tutti. 

Un giorno senza… notte

di Roberta La Daga, ap

In Norvegia, nelle isole Svalbard, più o meno per due mesi l’anno, accade quel fenomeno particolare chiamato “Notte polare”. Cioè per tutto quel tempo, h 24, non c’è mai il sole. Una notte continua. Succede anche a noi. Pensaci, quante “notti” hai già attraversato e quante di continuo? Alcuni momenti difficili assomigliano ad una notte infinita. Talmente lunghi da dubitare, addirittura, del reale ritorno del “sole”. Ma poi torna, anche se tarda, torna e quando accade non te lo scordi più. Gli occhi si riempiono di luce, il cuore è al sicuro. Un incanto di cui avevi nel cuore l’attesa pur avendone dimenticato il sapore. Ma perché i momenti in cui ci rialziamo sono così belli e pieni di vita? Perché abbiamo attraversato la notte e ne siamo usciti vivi, forse anche più di prima. È sempre così, impariamo a goderci la vita quando abbiamo sfiorato la morte. Cosa può essere allora un giorno, un anno, una vita senza notte? Di cosa gioire quando tutto è perfetto? Non rischieremmo di abituarci e non apprezzare più nulla? Non voglio banalizzare il dolore, ma le persone che lottano sono quelle da cui da sempre ho imparato di più. E il sole poi torna e tornerà per tutti.
Allora quell’alba non sarà solo un fenomeno atmosferico che si ripete ogni tot di ore, ma il riscatto del cuore. Il momento esatto in cui il giorno benedirà la notte per aver reso il suo ritorno così spettacolare.