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Un amore esigente
Accanto a Geremia Pietro, che, nel Vangelo di oggi, vuole evitare la croce a Gesù e forse anche a sè stesso, anche se l’abbraccerà con coraggio. «Se qualcuno vuol venire dietro a me…». Il Signore non obbliga ma nutre giorno dopo giorno la libertà della sequela.
Scelgo dalla liturgia di oggi o dalla Scrittura una Parola che dia fiducia alla mia sequela del Signore.
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Le chiavi di casa
Signore Gesù, donaci la grazia di diventare persone affidabili, che fanno con serietà il loro dovere, nello studio, nel lavoro, nelle piccole cose quotidiane…, per ritrovare le chiavi della propria e altrui felicità.
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La parte di Dio e la parte dell’uomo
Anche l’Antico Testamento così come il Nuovo (cfr. Mt 15,21-28), come possiamo vedere, ha una grande apertura universale verso ogni uomo concependo la vocazione di Israele e del suo Tempio come un grande annuncio di salvezza per tutti. Dice Dio in questo oracolo: «Perché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli».
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Update
«Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore» (v. 11). E qui avviene il prodigio. Dio si rivela a Elia in un modo nuovo, nella “voce di un silenzio sottile” (v. 12), profondo, che lo avvolge come un grembo e lo genera “nuovo” alla missione profetica…
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Un Regno che non avrà fine!
Non possiamo non rileggere nella Figura del Figlio dell’uomo Gesù, che si definisce così in molti luoghi del Vangelo. Sappiamo, anche attraverso Daniele che il suo Regno non avrà fine e, in fondo, abbiamo bisogno di sapere che sarà così. Che saremo al cospetto dell’Antico dei giorni, che vedremo arrivare il Figlio dell’uomo in una nube, come Israele nel deserto, come Maria avvolta dalla nube nell’Annunciazione. Siamo fatti per questo, da sempre e per sempre… e se le parole non riescono a definirlo, la fede invece può aiutarci a crederlo e a sperarlo.
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Un cuore che ascolta
«Conoscere sé stessi non è difficile, ma è faticoso: implica un paziente lavoro di scavo interiore. Richiede la capacità di fermarsi, di “disattivare il pilota automatico”, per acquistare consapevolezza sul nostro modo di fare, sui sentimenti che ci abitano, sui pensieri ricorrenti che ci condizionano, e spesso a nostra insaputa. Il nostro cuore non è una strada dove passa di tutto e noi non sappiamo. Cosa è passato oggi? Cosa è successo? Cosa mi ha fatto reagire? Cosa mi ha fatto triste? Cosa mi ha fatto gioioso? Cosa è stato brutto e se ho fatto del male agli altri…» (Papa Francesco, Catechesi sul discernimento/4)
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