4 Settembre 2020
- Spazio Bibbia, Bereshit

Commento alla prima Lettura della XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) a cura di M.Francesca e Letizia ap

Dal libro del profeta Ezechiele (Ez 33,1.7-9)

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «O figlio dell’uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: “Malvagio, tu morirai”, e tu non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato».


Il capitolo 33 del libro di Ezechiele è un testo di svolta: viene, infatti, ricevuta la notizia della distruzione di Gerusalemme (33,21) e questo dà l’inizio alla seconda fase del ministero profetico di Ezechiele. In questi versetti iniziali si parla delle responsabilità del profeta-sentinella nell’avvertimento del malvagio. La sentinella veglia, mette in guardia con il suo segnale, avverte per la salvezza, ridesta la speranza di un aiuto, di un cambiamento.

“Tu dovrai avvertirli da parte mia” (v. 7)… O, meglio “Tu li metterai in guardia da me”! È il Signore stesso colui da cui guardarsi!! Ed è anche colui che dà alla comunità la sentinella per osservare, vegliare e avvertirli in tempo.

Emerge molto bene come ciascuno sia artefice del suo destino, della sua rovina e della sua gioia, in base alla scelta attiva della propria conversione. In questo è coinvolta anche la sorte del profeta se non fa il suo dovere, ma rimane chiaro che la salvezza personale non dipende solo dalle mediazioni che la offrono.

In un cammino di conversione cambia la direzione di marcia. Ci si volta nella direzione opposta a delle scelte che si stanno facendo per tornare a quello che fa vivere, alle proprie radici e alla sorgente autentica della propria identità. Spesso il bene che possiamo scegliere è a portata di mano, ma richiede un passo in una direzione nuova.

Anche questa volta, Dio si rivela come colui che crede che la conversione umana sia sempre possibile, che non è mai detta la parola “fine” prima che l’ultimo titolo di coda sia passato sullo schermo, che non cessa di tendere la mano, attraverso le sue mediazioni scelte e visibili, affinché ciascuno faccia la sua parte e “il malvagio desista dalla sua condotta”.


Qôl/call

“Se ti ascolterà, avrai guadagnato tuo fratello” (Mt 18, 15ss): quale annuncio sono chiamato a dare a favore dell’unità della mia comunità, della mia famiglia, della mia gente?

sr. Letizia 
molesti.l@apostoline.it