Commento alla prima Lettura della XXV Domenica del T.O. (ANNO A),
a cura di M.Francesca e Letizia ap
Dal libro del profeta Isaia (55,6-9)
Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
La radice ebraica (ḥashab) da cui derivano il sostantivo “pensieri, progetti”, qui usato, e il relativo verbo “stimare, valutare, progettare, considerare”, ha la sua origine nel lavoro del tessitore. Il tessitore è colui che crea connessioni tra i fili, legami che diventano bellissime trame. Un’immagine, questa, capace di parlare al nostro presente iperconnesso e povero di relazione. Il tessitore è un lavoro paziente, artigianale, richiama la fatica quotidiana della ricerca, anche per tentativi, di realizzare un disegno che si ha in mente. È un mestiere che parla del sacrificio che c’è nel compiere un’azione simile a se stessa, quella di muovere il telaio, che porta i suoi frutti nel prodotto finito che va compiendosi sotto i propri occhi.
Così i pensieri di Dio: non sono pie intenzioni astratte e lontane, ma fili che devono tenere insieme il bene di tutti in una trama unica e stabile, un progetto di bene che resista anche alle imprecisioni delle nostre risposte. Nella Bibbia spesso si considera, purtroppo, come le aspirazioni del cuore umano non si sintonizzino facilmente col progetto di Dio. I progetti umani non intercettano la larghezza, l’altezza, la vastità del pensiero Dio; sono trame povere, non puntano alla grandezza per cui siamo pensati come persone in relazione tra noi e con Lui.
Quelli di Dio, invece, sono “pensieri, progetti di salvezza, di pace” (Ger 29,11), che includono la misericordia e il perdono, espressioni di un lavoro che coinvolge innanzitutto il cuore, che nella Bibbia è l’interiorità della persona. I progetti, i pensieri, nascono dentro al cuore di Dio, per poi esplicitarsi nelle scelte, “i pensieri del Suo cuore” (Sal 33,11) mostrano la stabilità della salvezza in nostro favore: la chiamata, continua e instancabile, alla vita e alla comunione piena tra noi e con Lui.
Qôl/call
Gesù nel vangelo racconta con una parabola come il progetto di Dio riguardi tutti, e voglia dare a ciascuno una possibilità di vita, un’occasione, a volte unica, di riscatto, di slancio ( cf. Mt 20,1-16). I nostri progetti (personali, familiari, comunitari), si sintonizzano sul progetto di Dio? Chi intorno a me ha bisogno che io gli offra un’altra possibilità?
sr. Letizia
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