3 Aprile 2020
- Spazio Bibbia, Bereshit

Commento alla prima Lettura della Domenica delle Palme e della Passione del Signore (ANNO A) a cura di M.Francesca e Letizia ap

Dal libro del profeta Isaìa (Is 50,4-7)

«Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso
».


Un testo difficile questo di Isaia, noto come il terzo Canto del Servo.

Difficile, perché l’esperienza dell’uomo che si racconta in queste righe è di grande sofferenza. Non a caso alcune immagini saranno prese in prestito dall’evangelista Matteo nella narrazione della Passione: «allora gli sputarono in faccia e lo percossero» (Mt 14,67), perché, per noi cristiani, questa pagina trova il suo senso finale in Gesù, Dio e uomo. Non sappiamo a chi si riferisse Isaia quando scrive: al popolo che era in esilio; alla sua esperienza personale di profeta; a una figura di un servo del Signore che soffre per tutti.

Ma sappiamo che il suo volto somiglia a quello di tanti uomini e donne i cui giorni sono giorni da «sfiduciati»; somiglia al nostro, quando soffriamo per qualcuno o qualcosa che amiamo e non possiamo «opporre resistenza». Soprattutto sappiamo, insieme all’evangelista Matteo, che quel volto è il volto di Dio che sulla croce c’è salito per essere in tutto uguale a noi, perché non ci sentissimo soli anche nelle pagine più tristi della nostra vita e perché tutti noi potessimo dire: «il Signore Dio mi assiste».


Qôl/call

Signore, Tu che sei la Vita che vince la morte, fa’ che ognuno di noi «non resti confuso» ogni volta che il vivere quotidiano si presenta a noi con le sue fatiche e le sue sfide. 

sr. M. Francesca
frasca.mfrancesca@apostoline.it