Commento alla Prima Lettura della XXXiiI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) a cura di M.Francesca e Letizia ap
Dal libro del profeta Malachia (3,19-20a)
19Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
20Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.
Siamo alle ultime battute dell’Antico Testamento secondo la Bibbia cristiana, il libro del profeta Malachia si trova, infatti, immediatamente prima del Vangelo di Matteo. Questa posizione gli dà una grande rilevanza perché è la profezia che precede, almeno secondo l’ordine dei testi, la nascita di Gesù. Alcune sottolineature sono suggerite proprio da questa vicinanza.
Se i superbi di cui parla Malachia sono, secondo l’etimologia del termine, coloro che cercano «di sorpassare» gli altri, coloro che si dimostreranno essere senza radici e senza germogli, Gesù, Germoglio della stirpe di Davide, ha invece radici profonde nella casa di Israele come dimostra la genealogia del Vangelo di Matteo che si trova immediatamente dopo il libro di Malachia.
«Come sole che sorge dall’alto» nascerà Gesù, «per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte» dice Zaccaria, marito di Elisabetta secondo il Vangelo di Luca (Lc 1,78-79). Apparirà «il Sole di Giustizia e la guarigione nelle sue ali» (alla lettera) annuncia il profeta Malachia ai suoi contemporanei, bisognosi di una speranza nuova dopo che, tornati dall’esilio in Babilonia, vivevano senza troppi slanci e, di nuovo, soggetti alle ingiustizie.
È questa attesa fiduciosa che nutre il nostro oggi fatto a volte di troppe ombre che hanno bisogno di essere guarite da quei «raggi benefici» di un Dio che è Luce.
Possiamo, grazie questo annuncio fatto ai nostri giorni, con la bellezza di una Parola scritta e meditata e amata, far crescere la nostra speranza con radici profonde e germogli nuovi.
Qôl/call
Ogni volta Signore «a causa del tuo nome» ci sarà chiesto di dare testimonianza dacci di poter condividere una fede colma di gioia e speranza, nutrita dalla Luce del tuo amore. Scelgo un versetto o un brano della Parola di Dio che nutre oggi la mia fede.
sr. M. Francesca
frasca.mfrancesca@apostoline.it