28 Gennaio 2022
- Spazio Bibbia, Bereshit

Commento alla prima Lettura della IV Domenica del T.O. ANNO C,
a cura di M.Francesca e Letizia ap

Dal libro del profeta Geremìa (1,4-5.17-19)

Nei giorni del re Giosìa, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo
contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,perché io sono con te per salvarti».

“Sentenza del Signore per proteggerti”, così si conclude letteralmente il brano di questa domenica, tratto dal primo capitolo del Libro del Profeta Geremia.
Una Parola mandata a proteggere la sua vita, segno del Signore che è con lui, con la Sua presenza che vince ogni paura. Geremia è un uomo “dato”, dice il testo ebraico che riporta le parole del Signore all’inizio della sua vocazione. “Ti ho dato (di essere) profeta”, “ti ho dato (al popolo) come città, colonna, muro”. Geremia è un uomo consegnato ma anche donato, esposto ma anche scelto e formato.
C’è tutto il mistero della propria vocazione e missione in questo “essere dati, donàti”: ognuno di noi è frutto di una Parola che ci ha “vocati” dal nulla all’essere, pronunciando il nostro nome e donandoci stabilità; e ognuno di noi “è una missione in questo mondo” (Papa Francesco, EG 273), cioè quel modo unico e irripetibile di esserci, di occuparsi degli altri, di amare.
Come a Geremia, può prendere anche a noi la paura e lo sconforto di fronte a qualcosa di sproporzionato rispetto alle nostre forze, di fronte alle fatiche della vita quotidiana con tutte le sfide di questo tempo, di fronte alle esigenze di trasparenza e autenticità con le quali il Vangelo ci spinge ad abitare i nostri contesti. La Parola che ci raggiunge oggi ci fa fare memoria della chiamata di Dio alla vita, alla fede, alla scelta che stiamo portando avanti: e così ci protegge, e così ci salva (Cf Lc 4,21-30).


Qôl/call

“Non avere paura, non fare paura, liberare dalla paura” è il testamento spirituale di don Cesare Sommariva, prete operaio di Milano. Con quale Parola Dio mi protegge e libera dalla paura?

sr. Letizia 
molesti.l@apostoline.it