Commento alla Prima Lettura della XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) a cura di M.Francesca e Letizia ap
Dal libro del profeta Abacuc (1,2-3;2,2-4)
Fino a quando, Signore, implorerò aiuto
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non salvi?
Perché mi fai vedere l’iniquità
e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».
Nella sua capacità di dialogare con Dio attraverso domande, Abacuc si dimostra un profeta molto contemporaneo. Quello che lo manda in crisi è la contraddizione tra una realtà in cui è difficile vivere a causa della violenza, dell’iniquità, dell’oppressione e un Dio, il suo Dio, che lo ha scelto e chiamato come suo profeta, che non parla e sembra non vedere. Per questo Abacuc domanda, più che asserire, chiede quello che non capisce e interroga Dio per ciò che lo ferisce. Dio, sorprendentemente gli risponde: «Scrivi la visione».
La prima sorpresa è che la visione si può scrivere, infatti Abacuc non obietta, evidentemente ha visto parole.
La seconda sorpresa viene dal fatto che, in una situazione così difficile nella realtà, Dio affidi il proprio messaggio alla fragile soggettività di una visione… Come può un sogno opporsi a tutto ciò che opprime un mondo in cui la malvagità sembra vincere? Eppure Dio parla proprio così al popolo, attraverso le idee sognate da un uomo che è disposto a vivere per lui, a rimanere saldo e stabile nella sua fede. Una visione può avere la forza della fede, la cui parola ebraica (ʼemûnāh che ha la stessa radice del nostro Amen) significa proprio questo: stabilità, fermezza, capacità di “stare in piedi”.
Chi non vacilla, alla fine, è un visionario, un sognatore che però sogna insieme a Dio. Alcune idee sono più forti di mille azioni e non svaniranno, mentre a svanire saranno proprio i malvagi che voleranno via o “scoppieranno” «gonfi di orgoglio» (versione originale del testo ebraico).
Qôl/call
Basterebbe un granello di senape, il più piccolo e quasi impercettibile tra tutti i semi, per fare la differenza tra una vita vissuta nella sfiducia e una vissuta nella fede. Donaci, Signore, questa capacità di “stare in piedi” anche se in cammino… Cerca nella Bibbia un brano o un versetto che ti parli di fede.
sr. M. Francesca
frasca.mfrancesca@apostoline.it