26 Gennaio 2020
- Spazio Bibbia, Bereshit

Commento alla prima Lettura della III Domenica del Tempo Ordinario (ANNO A) a cura di M.Francesca e Letizia ap

Dal libro del profeta Isaìa (8,23-9,3)

In passato il Signore umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti.
Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Mádian.


L’annuncio di Isaia porta nella liturgia di oggi una grande luce che arriva ai tempi del Vangelo di Matteo che riporta le parole del profeta. Chi è il popolo di cui parlano il profeta e l’evangelista? Per chi sono queste parole di salvezza? Certamente non per noi che continuiamo spesso a camminare nelle tenebre, oppressi da vari gioghi che ci affaticano, ognuno sa che nome dare loro. Noi che a volte ci sentiamo come quei territori di Zàbulon e Nèftali, marginali (siamo ai confini nord di Israele) e sconosciuti. Eppure questa profezia è per noi perché, come quei popoli del passato, possiamo stare “davanti a te” (Is 9,2). In ebraico quest’espressione è un’unica, piccola ma significativa parola che descrive lo stare alla presenza, nello spazio di Dio, in questo caso. È nella relazione con il Signore che la luce e la letizia vincono le tenebre di ogni tempo. È stando “davanti a lui” che la gioia diventa per noi. 


Qol/call

Signore aiutaci a sentirci salvati da tutto ciò che ci impedisce di camminare nella luce e di gioire delle nostre piccole vittorie: “come si gioisce quando si miete e quando si divide la preda”. E quando non riusciamo a stare “davanti a te”, stai tu con noi!