Commento alla Prima Lettura della XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) a cura di M.Francesca e Letizia ap
Dal libro della Sapienza (18,6-9)
La notte [della liberazione] fu preannunciata
ai nostri padri,
perché avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.
Il tuo popolo infatti era in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
Difatti come punisti gli avversari,
così glorificasti noi, chiamandoci a te.
I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito le sacre lodi dei padri.
Tutto accadde «quella notte».
Il testo greco originale specifica bene, definendola in maniera enfatica «quella notte», che si parlerà di un evento straordinario. Fu la notte in cui Dio vegliò su Israele: «Notte di veglia fu per il Signore per farli uscire dalla terra d’Egitto» (Es 12,42), quella in cui Israele partì di corsa, prendendo il pane non ancora lievitato (azzimo), portando via tutto quello che poteva, fidandosi di una Parola detta a Mosè che prometteva la liberazione.
Sono passati anni da quel momento che si è raccontato di padre in padre, fino ad essere scritto nel Testo Sacro e l’autore della Sapienza la rievoca per comprenderne il significato. Siamo ad Alessandria d’Egitto, in terra greca, non più ebraica, è fondamentale conservare la propria identità di popolo legato alle promesse dei padri. Ogni Pasqua ha questo scopo, far rivivere quella notte come prescriveva il libro dell’Esodo: «Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione» (Es 12,42)».
Da una notte all’altra. Da quella della liberazione a quella del memoriale nella Pasqua. Una notte segreta, forse intima, riservata ai soli ebrei, e di condivisione, queste le due sottolineature.
Cosa dice, allora, questo testo a noi oggi?
L’importanza di rivivere, non solo ricordare, ogni liberazione e la liberazione definitiva operata da Dio nella Prima Pasqua e nella Pasqua definitiva vissuta da Gesù.
Quella notte è ogni nostra notte in cui abbiamo scoperto una luce che veniva da Lui, in cui non ci siamo sentiti soli ma siamo diventati “un popolo” con chi ci era accanto.
Qôl/call
Quella notte… quale notte di liberazione e condivisione voglio ricordare davanti al Signore?
sr. M. Francesca
frasca.mfrancesca@apostoline.it