3 Marzo 2023
- Spazio Bibbia, Bereshit

Commento alla Prima Lettura della II DOMENICA di QUARESIMA (ANNO A) a cura di M.Francesca e Letizia ap

Dal libro della Genesi (12,1,4a)

In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vàttene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
Tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.


La chiamata di Abramo è quasi un secondo inizio, nel libro della Genesi, dopo la creazione. In Abramo inizia ogni partenza che chiede di lasciare e di trovare qualcosa seguendo il Signore. Forse, leggendo o ascoltando il racconto, si potrebbe pensare che Dio ad Abramo chieda tanto. Così commenta la Lettera agli Ebrei la vocazione di Abramo:
 «Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. 9Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa» (Eb 11,8-9).
Che la terra promessa diventi una terra straniera è quasi una contraddizione, eppure è così. Ogni terra promessa, se è promessa da Dio, rimane straniera perché sia chiaro che non ci appartiene fino in fondo e che noi non apparteniamo a lei. È un dono, preziosissimo che ci è stato dato perché lo custodiamo non perché non ce ne impossessiamo. Vale così per ogni terra promessa che abbiamo ricevuto da Dio e per tutte quelle che riceveremo.

C’è un secondo aspetto inoltre che va sottolineato. In Genesi 11,31 si legge che Terach, padre di Abramo, si era già messo in movimento con tutta la famiglia e stava andando proprio verso Canaan, solo che si ferma a metà strada, a Carran. Dio, allora, lo capiamo, interviene per invitare la famiglia a coltivare il suo piano originario. Abramo voleva già andare dove Dio gli chiede di andare solo che “lo aveva dimenticato”. Bellissimo, allora, questo intervento divino che arriva a chiedere di continuare a coltivare il proprio sogno della terra promessa, barattato con qualcosa che le somigliava.


Qôl/call

Lasciamoci «condurre in disparte» (Mt 17,1) da Gesù e affidiamogli la nostra Canaan, “il luogo”, il sogno, il desiderio per il presente e per il futuro.

sr. M. Francesca 
frasca.mfrancesca@apostoline.it