Commento alla prima Lettura della XVIII Domenica del Tempo Ordinario (ANNO A) – Perdono d’Assisi – a cura di M.Francesca e Letizia ap
Dal libro del profeta Isaia (55,1-3)
O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite,
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
Porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Il Signore invita il suo popolo (in esilio) a un banchetto dove si mangia e si
beve in modo abbondante e soddisfacente, gustoso. Isaia intende il banchetto della Parola, metafora molto evocativa della relazione con Dio. Il rapporto che si ha col cibo rivela molte cose di noi. Con la Parola di Dio è bene, proprio come a tavola, non fare abbuffate, ma imparare a gustare il giusto nutrimento che basta alla giornata (ce lo fa chiedere Gesù nel Padre Nostro).
La Parola come cibo di cui il popolo ha bisogno per vivere e non solo sopravvivere, è paragonata a un cibo di qualità: lì dove si mangia e si beve bene, e si spende poco!, di solito si torna volentieri anche se si deve attraversare una città intera. Un cibo essenziale, e gratuito, che non regge il paragone con altri cibi di scarsa qualità, viene proposto. Però, certo, decidere di andare al banchetto è una scelta, bisogna muoversi: “Ehi! Venite!” (ripetuto 4 volte in questi pochi versetti).
Il desiderio di Dio è che viviamo l’alleanza con lui, cioè la santità come compimento dell’umano. La fedeltà di Dio al suo popolo, alla nostra vita, è irrevocabile: “i favori assicurati a Davide” non verranno meno.Come a dire che i progetti di bene di Dio si compiranno, troveranno sempre una via creativa per fiorire. Il desiderio del Signore è quello di donarci una vita piena, abbondante, che è quello che la Chiesa celebra il 2 agosto di ogni anno nel Perdono della Porziuncola di Assisi, felice coincidenza con questa domenica: è una manifestazione del banchetto della misericordia infinita e gratuita di Dio, e segno della passione apostolica di s. Francesco.
Qôl/call
“Tutti mangiarono a sazietà” (Mt 14,20): la Parola del Signore ci sazia e libera dalla nostra mentalità, chiusa a volte nei rancori e conflitti che consumano l’anima, nelle pretese di dominio per sentirci riconosciuti e stimati, in definitiva nel nostro spendere tutta l’energia e il tempo (il vero denaro a disposizione!) per ciò che non sazia (Is 55,2). È bello questo capitolo 55 di Isaia, potrei leggerlo tutto.
sr. Letizia
molesti.l@apostoline.it