21 Luglio 2023
- Spazio Bibbia, Bereshit

Commento alla prima Lettura dell XVI Domenica del T.O. (ANNO A),
a cura di M.Francesca e Letizia ap

Dal libro della Sapienza (12,13.16-19)

Non c’è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall’accusa di giudice ingiusto.

La tua forza infatti è il principio della giustizia,
e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti.
Mostri la tua forza
quando non si crede nella pienezza del tuo potere,
e rigetti l’insolenza di coloro che pur la conoscono.

Padrone della forza, tu giudichi con mitezza
e ci governi con molta indulgenza,
perché, quando vuoi, tu eserciti il potere.
Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini,
e hai dato ai tuoi figli la buona speranza
che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento.

Un testo molto complesso della Sapienza accompagna la parabola del grano e della zizzania proposta nel Vangelo di oggi (Mt 13,24-43). Per comprenderlo in pieno bisognerebbe leggere tutta la sezione di cui questo fa parte (Sap 12,3-22) per evitare bruschi tagli che possano togliere il gusto della poesia e una maggiore sicurezza nel senso di quello che l’autore sta dicendo.

In questione ci sono, come si può vedere dalle parole ricorrenti, la giustizia, la forza e la misericordia di Dio che “si rincorrono” nei diversi versi di questo componimento. Interessante è il versetto 17 in cui si dice quando Dio mostra la sua forza: quando (alla lettera) «non è creduto nella pienezza del suo potere» e la mostra quando si crede in lui, lo si conosce, ma con insolenza, cioè con arroganza.

Le categorie di cui sta parlando l’autore della Sapienza sono da una parte i pagani, in particolare coloro che abitano la terra che Israele si è trovato davanti dopo gli anni del deserto e dopo aver attraversato il Giordano. Dall’altra gli stessi Giudei che si mostrano a Dio nell’arroganza del loro credersi giusti. A tutti Dio mostra la sua forza che non è slegata dalla sua misericordia, quella che alimenta la fede di ogni giusto che splenderà come la luce del sole (Mt 13,43).

È il versetto conclusivo di questa lettura che ci dà una chiave importante di quanto si sta dicendo: nella sua forza, giustizia e misericordia Dio non solo ama tutti gli uomini, ma vuole che il suo popolo ami tutti gli uomini. Una filantropia che supera qualsiasi pregiudizio e che prevede che tutti abbiano possibilità di conoscere Dio attraverso la sua potenza, destinata a far sì che ognuno abbia un tempo di pentimento per potere ritornare a lui (Sap 12,10). È a questo amore universale che ognuno di noi è chiamato con la stessa giustizia, forza, misericordia che ha imparato da Dio e con la pazienza di aspettare che questo si manifesti in pienezza.


Qôl/call

Giustizia, misericordia, forza… tutte caratteristiche di Dio che conosciamo attraverso la Scrittura e che si affacciano sulla Terra ogni volta che uno dei suoi figli decide di esercitarle. Quali passi della Scrittura ricollego a queste?

sr. M.Francesca
frasca.mfrancesca@apostoline.it