16 Giugno 2023
- Spazio Bibbia, Bereshit

Commento alla prima Lettura dell’XI Domenica del T.O. (ANNO A),
a cura di M.Francesca e Letizia ap

Dal libro dell’Èsodo (19,2-6a)

In quei giorni, gli Israeliti, levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”».

“Essere per qualcuno” è il significato pieno dell’amore a cui tutti siamo chiamati nella forma di vita che scegliamo o, meglio, che ci sceglie. Questo desiderio di compimento nell’amore è nel cuore di tutti: è nel cuore del popolo di Israele, ma prima ancora è nel cuore di Dio che prende l’iniziativa e libera, salva, conduce a pienezza.
“Io sono tua”, “Io sono tuo”: l’alleanza tra Dio e il popolo trova le sue parole più belle nella reciproca “promessa matrimoniale” di non appartenersi più, di non poter pensarsi più da quel momento in poi se non nei termini di “essere per l’altro”.
La Bibbia è piena di espressioni che indicano la reciproca appartenenza, come se il linguaggio umano non riuscisse a contenere pienamente il significato di quello che si sta affermando. “Io sono il Signore, tuo Dio” (Es 20,2); “Noi (siamo) il popolo del tuo pascolo” (Sal 95,7); “Il mio amato è per me e io per lui” (Ct 2,16). Questo reciproco riconoscersi nell’altro e ritrovarsi nuovi nella relazione d’amore, non ha niente a che vedere con il possesso. L’amore libera, solleva su ali di aquile, chiama a un cammino condiviso nell’orizzonte dell’altro.


Qôl/call

“Chiamati a sé i suoi dodici discepoli…” (Mt 10,1): in quel “suoi” c’è tutta la potenza della relazione. I 12 sono discepoli e apostoli (inviati) di Gesù, lo rappresentano, lo annunciano, lo portano agli altri. Ma sono anche “i suoi”, coloro che appartengono a Lui nel patto reciproco e rinnovato dell’Alleanza tra Dio e il popolo. Tra questi “suoi” riscopro il mio nome…

sr. Letizia 
molesti.l@apostoline.it