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Franco Annicchiarico

Franco Annicchiarico

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Dire vocazione è dire scelta di vita e le vocazioni particolari sono concretizzazioni della vocazione fondamentale che è quella alla vita. Noi ci siamo perché Dio ci ha chiamati. Già dall’inizio della creazione c’è un invito a collaborare, ad assumere il dono; in Genesi 1,26, la creazione è raccontata con Dio che parla a qualcuno: “facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”. L’immagine sta a Dio, la somiglianza all’uomo.

Padre Spidlik diceva che nei primi secoli non si parlava di pastorale vocazionale, eppure, anche a quel tempo c’erano scelte vocazionali. Qual era la differenza? Loro credevano che Dio non parla solo in un momento particolare della vita: Dio parla ogni giorno!

Il Dio della vita mi ha chiamato ad essere con gli altri. Quanto l’incontro con il Vangelo scardina una deriva culturale e sociale? Gli altri che posto hanno nella mia vita? Corriamo il rischio di fare dei cammini di persone che vogliono fare una particolare scelta vocazionale, pensando al “proprio progetto”, alle proprie esigenze. Si fa fatica ad entrare in una storia che c’era prima di te. Invece, scelta vocazionale è entrare in una storia con un nome, con la tua persona.

La vita cristiana è un passaggio dall’individuo al mondo, dall’io alla persona, dall’io agli altri.

La pastorale vocazionale non deve essere spinta dalla paura della morte e non possiamo accogliere persone che con le loro problematiche faranno del male a loro stessi e alle persone che incontreranno. Dovremmo avere il coraggio di chiedere persone che hanno imparato a vivere, presbiteri che la domenica sappiano dire una parola autorevole che parla alla vita. C’è bisogno di persone che hanno vissuto, persone che abbiamo sudato.

Che umanità cristiana è presente in quella persona? L’umanità è un compito, non una base problematica che la grazia poi “corregge”. L’incontro con il Vangelo di Gesù quanto sta scardinando il mio autocentrismo?

Salvare la propria vita, salvando la vita degli altri: una salvezza senza gli altri non ci interessa e non è nell’annuncio evangelico di Gesù.