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Gualtiero Bassetti – Convegno Nazionale Vocazioni 2022

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La vocazione è storia perché noi tutti siamo dei piccoli tasselli chiamati a ricomporre un mosaico e questo mosaico è il volto di Cristo nella storia… l’importante è che ogni piccolo tassello sia al posto giusto.

E abbiamo bisogno noi di figure, di uomini di riferimento che hanno vissuto fino in fondo la loro storia, si sono inseriti nella storia degli altri. Io vengo da Firenze… e sono cresciuto alla luce di questi uomini e donne che sono stati dei riferimenti per la città: Barsotti, La Pira, Bartoletti, Piovanelli, Facibeni…

Noi dobbiamo vivere fino in fondo ciò che Dio ci chiama a fare. Ho ammesso al sacerdozio 107 alunni e non ho trovato una vocazione uguale all’altra; la vocazione è come la persona, è unica e irripetibile. In questa diversità Dio si diverte: non omologa le cose, crea e la sua creazione è continua, Dio chiama e la sua chiamata è continua… e le chiamate sono diverse e le risposte sono diverse.

L’importante è che ciascuno si senta la parte di un tutto. Se uno ha una visione estravagante della sua vocazione, anche se la vivrà in maniera eroica, ne farà sempre qualcosa di personale e basta, una realizzazione di sé che non coinciderà mai con il piano di Dio. Dio ci chiama ad essere membra dello stesso corpo, quello della Chiesa, un corpo ben articolato dove ogni membro ha la propria vocazione e missione e va vissuta nella consapevolezza di un tutto che io sono chiamato a seguire.

La Pira era un mistico… ma non ha mai pensato di farsi monaco o prete! Gli piaceva dire che l’uomo era stato creato per fare il giardiniere, chiamato a curarsi di un giardino… ma poi, quando si ritrovò fuori di questo giardino, si accorse che era chiamato anche a costruire la città, costruire la civiltà nel travaglio della storia, ed è un travaglio che noi stiamo attraversando fino al compimento del progetto di Dio, quando, come dice l’Apocalisse, le due grandi città si incontreranno tra di loro: la città della terra e la città del cielo…

Se non ci sono dei progetti grandi, cosa proponiamo ai nostri ragazzi? Non posso proporre soltanto un aspetto ascetico della vocazione oppure soltanto un dono, ma un dono finalizzato a costruire il Corpo di Cristo! Ecco una cosa meravigliosa!

Guardate, ragazzi, la vita è meravigliosa! Non la sciupate e fatene un’occasione piena di dono agli altri in un modo in un altro… le vocazioni sono centomila! Non tenetevela per voi, è una carta che va giocata nell’avventura dell’amore!