Alicia faccia di mostro

“...Quello che ci spaventa è quello che non conosciamo. In fondo, visti da vicino, anche noi mostri non facciamo così paura”

“…..quello che ho imparato è che l’apparenza non conta niente. Chissenefrega delle cicatrici…L’unica cosa che conta è non essere brutti di cuore!

È quello che la nostra protagonista Alicia arriva a dire con consapevolezza all’epilogo del libro attraverso varie situazioni e conoscenze.

Alicia Doyle per un brutto incidente all’età di 3 anni si ritrova  una cicatrice lunga 20 cm che le deturpa il viso e che copre con una lunga frangia di capelli neri, i suoi compagni dal tempo dell’asilo la beffeggiavano con vari epitaffi tra cui: mostro. Per questo andando avanti negli anni si isolò  non avendo amicizie, e il suo mondo comprendeva la famiglia, il cane Spuddy e la danza.

Ma, anche a danza doveva tirarsi su i cappelli e far vedere il suo viso per intero, avrebbe dato qualsiasi cosa pur di poter avere un viso pulito, infatti risparmiava sulle paghette e i vari regali per un’operazione nel futuro.

Un nuovo compagno di banco e la sua mamma la porteranno dentro un mondo fatto di ….mostri.

Autore  di notissime campagne pubblicitarie e di programmi tv, e poi passato alla narrativa per ragazzi Nicola Brunialti  – racconta la tipica situazione in cui il gruppo isola un individuo ritenuto fragile utilizzando una sua debolezza, mette in risalto la questione relativa al pregiudizio e alla difficoltà di superarlo e combatterlo, e lancia un messaggio forte invitando i giovani lettori a porsi interrogativi sul valore dell’amicizia, sulla normalità e l’accettazione del sé. 

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