La croce suggerisce l’eternità: la morte non è la fine di tutto. E’ un segno: ci ricorda che, quando scompariremo, in realtà noi cadremo nelle mani di Dio.
“Credo che la vitalità del cristianesimo riposi proprio su questo mistero dell’identità di colui che è, allo stesso tempo, Dio e uomo. Un mistero inesauribile, che rinvia ciascuno di noi al proprio mistero di essere umano segnato dalla trascendenza”.
«Queste lettere e le riflessioni che le accompagnano sono rilevanti per capire come lo stesso Bergoglio senta di dover agire come successore di Pietro, cioè come Francesco. Sono parole che egli dice oggi alla Chiesa, ripetendole innanzitutto a se stesso.
Festeggiamo 50 anni della Libreria- Centro Vocazionale AP
Un meraviglioso poliedro
AP
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