Occorre “vegliare” per vedere ciò che nasce. Essere pronti a stupirsi. Pronti a meravigliarsi. Pronti a cantare. Pronti a danzare di gioia davanti al mondo che sorge dalle acque.

Prendere coscienza della vocazione riempie di stupore: scoprirsi amati, interpellati dall’Amore: “Perché io?”… “Dio ha guardato l’umiltà della sua serva”.

Abbiamo bisogno di uno sguardo che scavalchi l’ovvietà dei giorni per tuffarsi nello stupore, di uno sguardo libero dal consumo del tempo e innamorato del mistero. Di vedere con gli occhi dell’anima!