Occorre “vegliare” per vedere ciò che nasce. Essere pronti a stupirsi. Pronti a meravigliarsi. Pronti a cantare. Pronti a danzare di gioia davanti al mondo che sorge dalle acque.

Prendere coscienza della vocazione riempie di stupore: scoprirsi amati, interpellati dall’Amore: “Perché io?”… “Dio ha guardato l’umiltà della sua serva”.

Chi è come te, Signore / che liberi il debole dal più forte?… / Tu sei grande e compi meraviglie… Una generazione narra all’altra le tue opere / annuncia tutte le tue meraviglie.