
sr. Maria Teresa
50 anni di fedeltà, come?
Con un grazie, infinito e denso di stupore, alla fedeltà di Dio nella mia vita: «Benedici il Signore, anima mia. Non dimenticherò tanti suoi benefici!» (Salmo 104), in particolare per averci mandato Gesù, uomo nuovo. Gesù il primo chiamato dal Padre. Ha camminato nel tempo per vivere la sua vocazione e missione; ha sperimentato la gioia, la solitudine, il rifiuto dei chiamati, il disgusto per l’ipocrisia, la morte… E dalla croce ha cancellato la parola nemici! Nelle difficoltà che incontro nella mia vita, Gesù mi ha fatto capire che esse sono un’opportunità per crescere nella fiducia incondizionata nel suo amore. Gesù è il Vangelo. Leggerlo, meditarlo, ricominciare ogni giorno nel viverlo, apre al dono della vita, alla fede, alla fedeltà. La preghiera, poi, aiuta a scoprire la bellezza della vita, e ti spinge a donarla continuamente, con gioia, ai chiamati. Guida sicura nel cammino è Maria. E scopro la fedeltà come dono, mistero, cammino di fede e di pace.
E poi ci sono gli amici di Dio. Grandi benefattori dell’umanità. L’amico di Dio per eccellenza, per quanto riguarda la mia vocazione, è stato il beato Giacomo Alberione. Egli viveva una vita santamente rigorosa e questa ti proponeva. E anche quello che era difficile, diventava possibile. Di fronte alle difficoltà vissute in una missione vocazionale, lui mi disse: «Non preoccuparti se ci sono difficoltà, voi lavorate fedelmente, l’esito nel tempo sarà buono». Io lo guardai senza dire una parola! Gli uomini di Dio vedono lontano, portano a Dio.
sr. Maria Teresa
SE VUOI n.2/2015