GEREMIA (passo 13)
Geremia deve fare i conti con la realtà, la sua personale e quella sociale e comunitaria che vive attorno e accanto a lui. Fino anche a prendere in considerazione di poter fare cose che per carattere, per qualità, per disposizioni sue proprie non avrebbe mai pensato di poter e dover affrontare.
Travagliato nel suo mondo interno e dalla missione alla quale sente di non potersi sottrarre, vive un permanente disagio esistenziale, diventato fonte di purificazione della sua anima.
Eppure non rinuncia. Eppure si lascia sedurre da una possibilità che, se anche lo spaventa, allo stesso tempo lo attrae e gli fa gustare un sapore di vita.
Non servono occhi particolari per renderci conto che in ogni tempo storico ci sono sfide da attraversare e crisi alle quali rispondere. Non fa eccezione questo nostro momento la cui protagonista mondiale è senza dubbio la pandemia. Si riscontra la solitudine, la mancanza di tessuto sociale affettivo e protettivo, la disgregazione della comunità di base, la mancanza di guide affidabili, la perdita di riferimenti solidi.
Ci troviamo anche noi, così come Geremia, a fare i conti con una eealtà che vorremmo fosse in un certo modo ma che ci si presenta prepotentemente in un altro. E allora cosa fare? A cosa attingere?
Non possiamo vivere tra parentesi tutto questo, non possiamo solo aspettare che le cose vadano meglio, perché la nostra vocazione si scrive giorno dopo giorno nelle pieghe della storia e della quotidianità.
Occorre riprendersi l’entusiasmo e il sorriso! Gli ingredienti più rivoluzionari del nuovo anno!!! L’ “En Theos”, l’entusiasmo, il dio dentro di sé.
Il Dio che era sempre presente nel cuore e nella mente di Geremia… Ma come si fa? Bisogna imparare e insegnare a essere felici con il dolore, le delusioni, i fallimenti… con il male del mondo… perché onnipotenti non lo si sarà mai.
Le ombre ci sono e bisogna saperle guardare prima e accettarle poi: accettare i propri limiti, quelli degli altri e del mondo.